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Nessuno ha dimostrato davanti a un tribunale che il virus del morbillo non esiste

Nessuno ha dimostrato davanti a un tribunale che il virus del morbillo non esiste

29 luglio 2021
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Il 28 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto un commento in cui veniva linkato un articolo, pubblicato il 14 aprile 2020 dal sito La Sorgente e intitolato “Esistono i virus? La sentenza della Corte Federale di Karlsruhe”. Come si può evincere dalla lettura, il testo sembra essere la traduzione di un articolo pubblicato originariamente dal microbiologo Stefan Lanka sul numero 2017/2 della rivista da lui edita, WissenschafftPlus; l’originale però si può leggere solo a fronte di pagamento e sembra non essere liberamente disponibile online.

L’articolo, condiviso al 29 luglio 2021 quasi 800 volte su Facebook secondo il software di analisi dei social media CrowdTangle, sostiene che il primo dicembre 2016 la Corte federale di Giustizia tedesca di Karlsruhe (l’equivalente della nostra Corte di Cassazione) avrebbe confermato una sentenza in cui i giudici avrebbero accolto l’affermazione di Lanka secondo cui non esistono prove dell’esistenza del virus del morbillo.

Si tratta di un contenuto fuorviante che veicola una notizia falsa.

La storia è stata ricostruita, tra gli altri, dai nostri colleghi fact-checker di Maldita e Correctiv, sulla base dei documenti legali. La questione ha inizio nel 2011, quando Lanka offrì pubblicamente 100mila euro a chi fosse stato in grado di dimostrare l’esistenza di una pubblicazione scientifica che dimostrasse l’esistenza del virus del morbillo e in cui venga determinato il suo diametro. Lanka infatti, nonostante un breve curriculum come microbiologo con alcune pubblicazioni su virus che infettano alghe, sostiene ora che i virus non esistono, idea che propugna usando il caso del virus del morbillo come esempio. Lanka è infatti vicino alle teorie della “Nuova Medicina Germanica” di Ryke Geerd Hamer, una pseudomedicina del tutto scientificamente infondata secondo cui le malattie non avrebbero cause biologiche ma solo psicologiche.

Lo studente di medicina David Bardens raccolse la sfida e inviò a Lanka sei studi scientifici (dei quasi 12mila esistenti a oggi sul tema) che dimostrano l’esistenza del virus del morbillo. Lanka rifiutò di pagare e Bardens lo portò per questo in tribunale. Nel 2015 un tribunale tedesco diede ragione a Bardens e impose a Lanka di pagare i 100 mila euro.

Lanka impugnò la sentenza e nel 2016 in effetti questa venne rovesciata dalla Corte regionale di Stoccarda, decisione confermata dalla Corte federale di Karlsruhe. La motivazione però è puramente formale: Lanka aveva chiesto esplicitamente una singola pubblicazione, mentre i tribunali tedeschi hanno sentenziato che la prova dell’esistenza del virus come richiesto da Lanka si poteva sì ottenere dalle sei pubblicazioni fornite da Bardens, ma solo se prese insieme e non da una sola di esse. In altre parole, nessun tribunale ha mai riconosciuto che il virus del morbillo non esiste, ma solo che Lanka non era formalmente tenuto a pagare la cifra richiesta. Come riporta Correctiv, la corte di Stoccarda anzi riconobbe che Lanka, in realtà, non era disposto in buona fede ad accettare seriamente le prove dell’esistenza del virus del morbillo.

Ricordiamo che l’esistenza dei virus, il loro isolamento e la loro caratterizzazione biologica sono fatti scientificamente accertati oltre ogni ragionevole dubbio da oltre ottant’anni, come abbiamo discusso su Facta in passato.

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