No, il nome delle varianti delta e omicron non è un anagramma di «media control»
Il 7 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 5 gennaio su Facebook in cui si legge: «Avete fatto caso che DELTA e OMICRON è l’anagramma di MEDIA CONTROL? Curioso, no?».
Si tratta di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.
La nomenclatura delle varianti del coronavirus Sars-Cov-2 non è stata scelta per comporre l’equivalente inglese della locuzione “controllo sui mezzi di comunicazione”, come suggerisce il post oggetto della nostra verifica. Come avevamo già chiarito in un precedente articolo, “delta”(Δ) e “omicron” (Ο) sono rispettivamente la quarta e la quindicesima lettera dell’alfabeto greco, scelto nel maggio 2021 dall’Organizzazione mondiale della sanità per etichettare le varianti del virus Sars-Cov-2. Fino a quel momento le varianti venivano mediaticamente ribattezzate in base al luogo del loro primo rilevamento (ad esempio qui e qui), comportamento che l’Oms ha definito «stigmatizzante e discriminatorio».
Oltre alle più note varianti “delta” e “omicron”, il lignaggio del virus Sars-Cov-2 comprende anche quelle “lambda”, “alpha”, “gamma”, “zeta”, “tetha”, “beta”, “epsilon”, “eta”, “iota” e “mu” (l’elenco completo delle varianti e delle relative informazioni tecniche è disponibile a questo link).
Secondo un’inchiesta di Reuters, il Pentagono ha condotto un’operazione clandestina per screditare il vaccino di Sinovac nelle Filippine e in altri Paesi del Sud-est asiatico