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No, il tribunale di Lisbona non ha accertato che i decessi per Covid in Portogallo «non sono stati 17.000 ma 152»

No, il tribunale di Lisbona non ha accertato che i decessi per Covid in Portogallo «non sono stati 17.000 ma 152»

15 luglio 2021
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L’8 luglio 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che il Tribunale di Lisbona con la sentenza numero 525/21 avrebbe accertato che i decessi in Portogallo per Covid-19 «non sono stati 17.000 ma 152».

Si tratta di una notizia falsa. Andiamo con ordine.

La sentenza a cui si riferisce il post oggetto di verifica è stata emanata dal Tribunale amministrativo di Lisbona il 19 maggio 2021. L’iter giudiziario del caso è iniziato a seguito di una richiesta di informazioni, suddivisa in 16 punti, da parte di un gruppo di cittadini e indirizzata alla Direzione generale della sanità (Dgs) – autorità sanitaria del Paese al servizio del Ministero della Salute – e al Ministero della Salute del Portogallo. Si chiedevano dei chiarimenti circa le pubblicazioni scientifiche relative alla Covid-19. 

A pagina 13 della sentenza si legge che sono state chieste informazioni «sul numero dei decessi in Portogallo, dall’inizio della pandemia, causati da infezione da Sars-CoV-2, avente la causa di morte oggettivamente e legalmente verificata attraverso l’autopsia dei cadaveri» (punto 11 del documento). La risposta della Dgs, contenuta nella stessa sentenza (pagina 13 e 14) è stata che «tra il 2020 e il 2021 sono stati rilasciati 152 certificati di morte da parte di medici che lavorano per il Ministero della Giustizia che stabiliscono che la causa principale di morte era dovuta alla Covid-19».

Contattata dai colleghi portoghesi di Observador, la Dgs ha smentito che il numero 152 – contenuto nella sentenza – indichi il totale delle persone morte per Covid-19 in Portogallo dall’inizio della pandemia. Il numero si riferisce invece al numero di decessi accertati per Covid-19 dall’Istituto medici nazionali di medicina legale e scienze forensi (Inmlcf). Come si legge sul sito ufficiale dell’ente, di norma questi medici sono chiamati a intervenire e a collaborare all’iter di certificazione di morte in situazioni specifiche (in casi di morte violenta o per cause sconosciute) per stabilire se una persona è deceduta per cause naturali, per omicidio, per suicidio o per incidente. In parole povere: in Portogallo da inizio pandemia in 152 casi l’Inmlcf ha stabilito, tramite un’autopsia, che la causa del decesso era la Covid-19.

Le autopsie medico-legali fungono infatti – come spiegato da Dgs – da «supporto alle indagini penali e non vengono, di norma, effettuate in situazioni di morte naturale da Covid-19», mentre «la stragrande maggioranza dei certificati di morte emessi e successivamente codificati dalla Dgs sono rilasciati da medici che hanno un collegamento con il ministero della salute». Questa precisazione contestualizza ulteriormente la cifra in esame: tra i limitati casi in cui è stato richiesto l’intervento dell’Inmlcf, in 152 occasioni il decesso era legato alla Covid-19.

I 152 casi di decesso Covid analizzati dall’Inmlcf rappresentano meno dell’1 per cento del numero ufficiale degli oltre 17.000 decessi dovuti alla Covid-19 certificati dagli operatori sanitari in Portogallo al 14 luglio 2021. Ricordiamo infatti che i decessi certificati da altri medici hanno pari valenza di quelli certificati dall’Inmlcf; l’unica differenza è che mentre i primi operano “nella quotidianità”, i secondi vengono coinvolti solo in casi di morte particolarmente sospetti o per i quali sono in corso delle indagini.

Il sito di fact-checking portoghese Polígrafo ha precisato che la maggior parte dei decessi Covid sono stati preceduti da una diagnosi; genericamente, se esiste una diagnosi e il corpo non mostra segni di violenza, non viene eseguita un’autopsia post mortem. Il confronto tra il numero di morti e il numero di autopsie effettuate tra il 2012 e il 2016 in Portogallo (quindi, prima della pandemia) rivela infatti che solo il 5,6 per cento dei cadaveri è stato sottoposto ad autopsia.

Una portavoce del ministero della Salute portoghese ha spiegato ai colleghi di Correctiv che il Tribunale amministrativo di Lisbona aveva chiesto loro di rispondere alla domanda su quanti decessi per Covid-19 fossero stati confermati dalle autopsie (ecco perché la risposta è stata «152»). La domanda non era quindi su quanti deceduti Covid vi fossero stati nel Paese dall’inizio della pandemia. 

Questo caso di disinformazione è stata trattato da diversi siti di fact-checking (qui, qui, qui, qui e qui).

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