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No, indossare la mascherina non provoca il cancro

No, indossare la mascherina non provoca il cancro

22 maggio 2020
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Il 21 maggio la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp molte segnalazioni di un’immagine, circolante attraverso l’app di messaggistica, che ritrae Stefano Montanari, laureato in farmacia e a capo di un laboratorio di diagnostica privato, con indosso un camice bianco e che riporta in sovrimpressione, in forma di sua citazione (oltre che il suo nome) una frase in cui si legge che «portare la mascherina e respirare la propria anidride carbonica provoca acidosi e quindi cancro».

Si tratta di una notizia falsa, priva di fondamento scientifico e anche potenzialmente pericolosa, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria per l’epidemia di Covid-19.

Come avevamo già spiegato in un nostro articolo del 13 maggio in merito ad un’altra bufala sulla pericolosità delle mascherine, dove queste erano descritte come mortali a lungo termine per i cittadini, gli esperti si sono già espressi sul tema. In sintesi, se è vero che respirare un eccesso di anidride carbonica è pericoloso in generale per il nostro organismo, indossare una mascherina chirurgica o di tessuto, come quelle che vengono raccomandate ai cittadini nelle misure per il contenimento della Covid-19, non pone il grande pubblico a rischio di inalare anidride carbonica in quantità tossiche. Questo non esclude che chi soffre di patologie respiratorie preesistenti (come per esempio l’asma e le patologie da ostruzione cronica a carico dei polmoni) possa andare incontro a rischi qualora usasse in modo prolungato maschere aderenti, come i respiratori con valvola (nome in codice: N95), che sono però raccomandate solo ad alcune categorie di operatori sanitari.

Per approfondire la questione anche in merito al rischio specifico di acidosi e di cancro, la redazione di Facta ha richiesto il parere degli esperti dell’Associazione Italia per la Ricerca contro il Cancro (Airc), per la quale si è espresso telefonicamente il professor Francesco Perrone, oncologo responsabile della Struttura complessa di sperimentazione clinica dell’istituto Pascale di Napoli nonché ricercatore Airc. Alla domanda se respirare la propria anidride carbonica per l’uso di una semplice mascherina possa davvero provocare il cancro, «no – risponde Perrone – si tratta di un’interpretazione del tutto irragionevole, e per almeno due motivi».

Il primo, ci spiega, è che non esiste alcuna evidenza scientifica che indossare una mascherina possa produrre una acidosi respiratoria. «Le mascherine, sia quelle più semplici, che non sono a tenuta stagna, sia i respiratori con valvola, sono costruite in modo da garantire la respirabilità, e cioè il fatto di inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica – spiega il professore, che aggiunge – L’idea che esista una forma cronica di disturbo legata alla mascherina è frutto di fantasia: se così non fosse, starebbe male chiunque le indossa, mentre è dimostrato dalla pratica che è possibile indossarla per moltissime ore senza avere i sintomi dell’acidosi respiratoria».

Di cosa parliamo, esattamente, quando parliamo di acidosi respiratoria? Si tratta, come riassume bene anche il portale del Ministero della Salute (qui, per completezza, anche un riferimento internazionale), di una condizione che può manifestarsi nel corpo umano come conseguenza di un’insufficienza respiratoria, cioè un’incapacità del sistema respiratorio di assicurare un’adeguata ossigenazione del sangue, di tipo grave, e in particolare i reni non riescono più a tamponare (mettendo in circolo dei bicarbonati) l’acidificazione del sangue dovuto a un eccesso di anidride carbonica. Si tratta, specifica il Ministero, di «un’emergenza medica» che si riscontra «in patologie toraco-polmonari a carattere ostruttivo (forme gravi di broncopneumopatia cronica ostruttiva e di asma, enfisema, polmoniti), o restrittivo (forme avanzate di fibrosi polmonare e patologie che causano scarsa ventilazione polmonare come  gravi deformità della gabbia toracica, malattie neuromuscolari, obesità grave, avvelenamenti/overdose di droghe o farmaci con depressione dei centri respiratori, danni cerebrali)». Insomma: ci sono malattie e condizioni pregresse che possono provocarla, ma non ci sono dimostrazioni che il semplice uso di mascherine possa essere visto come una causa di acidosi respiratoria.

Entrando nel merito della seconda parte dell’affermazione, per Francesco Perrone, che si occupa di tumori da oltre 30 anni, è del tutto infondato anche supporre che l’acidosi respiratoria sia connessa all’insorgenza del cancro: «non esiste alcuna dimostrazione in quel senso e non ha senso ipotizzarlo – commenta Perrone – si tratta di una condizione che non trova conferma né a livello teorico ma neppure storicamente. Basti pensare che i chirurghi, ma non solo, trascorrono molte ore della loro giornata indossando una mascherina: a questo punto dovremmo avere il cancro come malattia professionale dei chirurghi, cosa che non corrisponde al vero».

Questo perlomeno per fare chiarezza sul fronte dei contenuti. Sul fatto poi che Stefano Montanari abbia davvero esposto il suo pensiero in questa forma, online non troviamo il riscontro di queste esatte parole. Troviamo però un articolo del 15 maggio pubblicato sul sito oltre.tv che, sostenendo di riprendere un’intervista pubblicata «tempo fa» sul «canale YouTube di Byoblu [inserito, ricordiamo, da NewsGuard tra i siti che hanno pubblicato informazioni false o fuorvianti sul coronavirus]», ha riportato alcune affermazioni attribuibili a Montanari. L’intervista originale di Byoblu, si legge su oltre.tv, non sarebbe più disponibile in quanto Google l’avrebbe oscurata. «Non avendo una respirazione libera, con le mascherine davanti, l’anidride carbonica rientra in circolo nel sangue e va a finire nelle cellule. Praticamente andiamo a fornire alle nostre cellule lo scarto di cui hanno cercato di liberarsi – avrebbe dichiarato Montanari – Questo porta ipercapnia, cioè un accumulo di anidride carbonica nel sangue con conseguente acidosi. Una condizione di questo tipo è l’ideale per certe malattie, come quasi tutti i tipi di cancro». Se la citazione è stata riportata correttamente, potrebbe essere questa l’origine del messaggio oggetto della nostra indagine. Anche sul sito meteoweb, già in data 2 maggio ritroviamo un lungo virgolettato di Montanari che sottolinea la sua contrarietà all’uso delle mascherine durante l’emergenza Covid e dove fa riferimento, anche se non specificamente al cancro, al presunto problema dell’aumento dell’anidride carbonica nel sangue.

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