Il 2 ottobre su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge che in Norvegia la Covid-19 sarebbe stata «declassificata a influenza», mentre «in Italia ci vuole Green Pass». Il post si conclude in questo modo: «quando ti sarai svegliato sarà troppo tardi».
Si tratta di una notizia falsa. La Norvegia non ha mai declassificato la Covid-19 a influenza.
La notizia è stata originariamente pubblicata il 23 settembre 2021 dal sito Free west media. Nell’articolo si legge che l’Istituto norvegese di sanità pubblica (Niph) avrebbe deciso «di classificare la Covid-19 come una malattia respiratoria pericolosa quanto la comune influenza».
Contatto dai colleghi di Associated Press, il Niph ha smentito la notizia. Line Vold, direttrice del dipartimento del Niph ha chiarito che non è corretto sostenere che «l’Istituto norvegese di sanità pubblica ha affermato che la Covid-19 non è più pericolosa dell’influenza ordinaria». Secondo l’esperta, la notizia priva di riscontri è nata dalla distorsione delle parole rilasciate da Geir Bukholm, vice direttore dell’istituto, in un’intervista. Bukholm aveva affermato che la Norvegia si trova in una una nuova fase «in cui dobbiamo considerare il coronavirus come una delle tante malattie respiratorie con variazioni stagionali. Questo perché la stragrande maggioranza delle persone a rischio è protetta [dal vaccino]. E sebbene l’infezione sia ancora in circolazione, i numeri degli ospedali rimangono bassi. Pertanto, il coronavirus non comporterà un pesante onere per il servizio sanitario. Per i vaccinati che possono infettarsi e sviluppare sintomi, la stragrande maggioranza presenterà lievi sintomi simili al raffreddore».
La direttrice Vold ha spiegato che le parole del suo collega non significano «che la malattia provocata dal nuovo coronavirus e l’influenza stagionale sono simili»: «A questo punto della pandemia dobbiamo iniziare ad approcciarci alla Covid-19 come a una delle numerose malattie respiratorie che circolano con variazioni stagionali. Ciò significa che le misure di controllo che saranno applicabili per varie malattie respiratorie richiederanno lo stesso livello di preparazione della società». «A livello individuale, – ha concluso Vold – le persone devono ricevere il trattamento corretto per la specifica malattia. Seguiremo continuamente l’epidemiologia sia della Covid-19 che di altre malattie respiratorie e saremo pronti a reagire in modo diverso [se] le circostanze dovessero peggiorare».
Precisiamo che la Norvegia lo scorso 25 settembre ha revocato le restrizioni anti-Covid poiché le nuove infezioni giornaliere da coronavirus sono diminuite di oltre il 50 per cento in due settimane. Inoltre, in base ai dati ufficiali aggiornati al 4 ottobre 2021, oltre il 90 per cento delle persone inserite nel registro delle vaccinazioni norvegese Sysvak ha ricevuto la prima dose e l’85 per cento è stato completamente vaccinato.
Di questo caso di disinformazione si sono occupati diversi siti di fact-checking (qui, qui, qui, qui, qui e qui).