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No, «l’Alta Corte spagnola» non ha stabilito che la Covid-19 «è un’arma biologica»

No, «l’Alta Corte spagnola» non ha stabilito che la Covid-19 «è un’arma biologica»

19 maggio 2022
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Il 18 maggio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un tweet pubblicato il giorno precedente da Alessandro Meluzzi, considerato da NewsGuard uno dei principali diffusori di false informazioni sulla Covid-19 in Italia.

Nel tweet oggetto della segnalazione si legge: «La Spagna è ora il nono Paese ad aver portato in tribunale il suo ministro della Salute e ha vinto contro il Covid-19. L’Alta Corte spagnola ha stabilito che il Covid-19 non era un virus, ma un’arma biologica con brevetto».

Si tratta di una notizia falsa. 

Innanzitutto, «l’Alta Corte» (ovvero la corte suprema spagnola) non ha stabilito che la Covid-19 «è un’arma biologica» e non un virus. La notizia di tale sentenza non compare in alcun articolo giornalistico o comunicazione pubblicata dall’organo giudiziario al vertice della magistratura spagnola.

Il contenuto oggetto della nostra verifica è circolato originariamente su Facebook in lingua inglese a ottobre 2021, ottenendo circa 11mila condivisioni. Come hanno ricostruito i colleghi di PolitiFact, il post riprende le conclusioni di un filmato (attualmente non più disponibile) pubblicato sulla piattaforma di video streaming BitChute da Charlie Ward e David Mahoney, due promotori della teoria del complotto priva di fondamento nota come QAnon

Nell’articolo di PolitiFact si legge che secondo gli autori del video, la corte suprema spagnola avrebbe chiesto al ministero della Salute del Paese di fornire prove dell’esistenza del virus Sars-Cov-2, ottenendo come risposta «una lettera in cui spiega che non è possibile trovare alcuna prova dell’esistenza del virus». Tale affermazione proposta nel video è stata smentita dai siti di fact-checking Newtral e Maldita

Secondo i colleghi spagnoli, il contenuto di disinformazione sarebbe stato originato da un Foia (Freedom of Information Act, una richiesta di accesso ai documenti della pubblica amministrazione), in cui un privato cittadino – e non la corte suprema – chiedeva informazioni sul virus Sars-Cov-2 al ministero della Salute spagnolo. La risposta dell’istituzione spagnola è disponibile a questo link e a pagina 2 del documento troviamo un passaggio in cui viene spiegato che «il ministero della Salute non dispone di una coltura SARS-CoV-2 per i test, e non ha un registro di laboratori con coltura e capacità di isolamento». Questa frase ha portato gli autori del video a insinuare che la mancata fornitura dei campioni implicherebbe la non esistenza del virus stesso, ma in realtà non testimonia in alcun modo che il virus non sia mai stato isolato in Spagna.

Come abbiamo chiarito in una voce del nostro glossario, l’isolamento di un virus è la procedura con cui il virus viene raccolto da un campione biologico, coltivato in provetta su colture di cellule e caratterizzato geneticamente e biologicamente, per confermarne l’identità e le caratteristiche.

Come ha spiegato a Newtral il ministero spagnolo della Scienza e dell’Innovazione, il virus Sars-Cov-2 è stato regolarmente isolato «presso il Centro Nazionale di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità Carlos III (CNM-ISCIII)» e l’esistenza dello stesso è provata dalle ricerche scientifiche giunte fin dai primi mesi della pandemia da Cina, Stati Uniti, Canada, Germania, Australia e Italia, che raccontano dettagliatamente il processo di isolamento.

In definitiva, la corte suprema spagnola non ha definito il virus Sars-Cov-2 «un’arma biologica»: l’equivoco, cavalcato dalla disinformazione, nasce da un documento del ministero della Salute spagnolo che riferisce di non avere a disposizione una coltura del virus. Questi era tuttavia disponibile presso l’Istituto Superiore di Sanità Carlos III, dov’era stato regolarmente isolato.

La redazione di Facta si era già occupata in due occasioni (qui e qui) di contenuti di disinformazione riferiti al documento del ministero della Salute spagnolo inviato come risposta al Foia.

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