Il 16 luglio 2024 è stato pubblicato un post su X in cui si legge che con un referendum «la Svizzera ha vietato l’hijab e non riconosce più l’Islam come religione ufficiale».
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
Il 7 marzo 2021 i cittadini svizzeri hanno votato a favore di un referendum che chiedeva di inserire in Costituzione il divieto di «dissimulare» in tutto il Paese il proprio viso negli spazi pubblici e nei luoghi accessibili al pubblico, a eccezione dei luoghi di culto. In questo modo dunque è stato vietato alle donne musulmane di indossare il burqa, il velo integrale che copre il corpo dalla testa ai piedi, compresi gli occhi che vengono schermati da una griglia di stoffa, così come il niqab, che copre la testa e il viso, ma non gli occhi. Questa normativa era già in vigore nel Canton Ticino e nel Canton San Gallo.
Due anni più tardi, a settembre 2023, il Parlamento svizzero ha approvato il disegno governativo che mira a concretizzare l’articolo costituzionale sul divieto di dissimulazione del volto: chi trasgredisce questa norma è punito con una multa fino a 1.000 franchi (circa 1031 euro).
Non è dunque vero che la Svizzera ha vietato l’hijab. A differenza del niqab e del burqa, l’hijab copre i capelli e il collo, ma non il viso e quindi non rientra nel divieto sopra citato.
Per quanto riguarda poi le confessioni religiose, in Svizzera sono i singoli Cantoni a riconoscere e regolamentare la relazione tra lo Stato e le comunità religiose. Non esistono dunque religioni ufficiali riconosciute a livello statale in tutta la Svizzera, dal momento che sono i singoli Cantoni a deciderlo.
Nel 2016 un sondaggio sottoposto a circa 15mila cittadini aveva mostrato che quasi due terzi delle persone ritenevano che l’Islam, in Svizzera, non avrebbe dovuto ottenere lo stesso status ufficiale del Cristianesimo e dell’Ebraismo. Queste due confessioni nella maggior parte dei Cantoni sono infatti riconosciute come ufficiali.
L’Islam, perciò, non è mai stata una religione ufficiale in nessuno dei Cantoni, e non c’è mai stato un referendum che voleva negare all’Islam questo riconoscimento, a differenza di quanto affermato nel post in analisi.