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Questo studio non dimostra che il vaccino anti-Covid modifica il Dna

Questo studio non dimostra che il vaccino anti-Covid modifica il Dna

2 agosto 2022
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Il 19 luglio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto un commento sul proprio sito a proposito di uno studio che dimostrerebbe come il vaccino anti-Covid Pfizer apporterebbe modifiche al Dna. L’autore del commento cita un passaggio dello studio aggiungendo che «gli autori non dimostrano modifiche definitive e non entrano nel merito sulle conseguenze, ma una modifica al Dna è dimostrata».

Si tratta di un’informazione estrapolata dal contesto generale dello studio, che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine.

Lo studio dell’Università di Lund, in Svezia, intitolato “Intracellular Reverse Transcription of Pfizer BioNTech COVID-19 mRNA Vaccine BNT162b2 In Vitro in Human Liver Cell Line” (in italiano: “Trascrizione inversa intracellulare dell’mRna del vaccino BNT162b2 di Pfizer BioNTech Covid-19 in vitro in una linea cellulare epatica umana”) è stato pubblicato a febbraio 2022 sulla rivista scientifica Current Issues in Molecular Biology

L’obiettivo principale della ricerca è quello di di esaminare l’effetto di BNT162b2 (noto anche come Comirnaty, il vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech) «su una linea cellulare epatica umana in vitro» e di indagare se lo stesso vaccino può essere trascritto inversamente nel Dna attraverso meccanismi endogeni, cioè prodotti all’interno della cellula.

Il vaccino anti-Covid distribuito da Pfizer utilizza la tecnologia mRna che contiene le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike che scatenano la risposta immunitaria. Questa tecnologia non altera il Dna, in quanto l’mRna non può entrare nel nucleo di una cellula dove è conservato il Dna, come dimostrano diversi studi.

Lo studio dell’università svedese non dimostra il contrario. Vediamo perché.

Come spiegato da Health Feedback, rete di scienziati che si occupa di distinguere fatti e finzione in ambito medico-sanitario, la sperimentazione non ha mai dimostrato che il Dna trascritto all’inverso si sia integrato nel genoma della cellula. Rhys Parry, ricercatore presso l’Università del Queensland (Australia), virologo molecolare che studia la biologia dei virus e le loro mutazioni, ha dichiarato a Health Feedback che nello studio «non c’è alcuna prova presentata che dimostri che l’mRna sia integrato nel genoma delle cellule ospiti»

Infatti, gli autori della ricerca sottolineano che «in questa fase, non sappiamo se il Dna trascritto inversamente da BNT162b2 sia integrato nel genoma della cellula». In questo senso, due degli autori dello studio, la Professoressa Yang de Marinis e il Professor Magnus Rasmussen, hanno pubblicato una serie di chiarimenti in cui specificano che «in molti casi i risultati sono stati interpretati in maniera errata» poiché la loro indagine scientifica «non indaga se il vaccino Pfizer alteri il nostro genoma».

Sempre secondo quanto spiegato dagli autori, le cellule Huh7 utilizzate per condurre lo studio, specificamente impiegate per scopi di ricerca, «differiscono dalle cellule degli organismi viventi» e quindi, per provarne i risultati, bisognerebbe condurre indagini simili anche sull’essere umano. 

Della notizia falsa secondo cui il vaccino a mRna anti-Covid modificherebbe il Dna umano ci siamo occupati in diversi articoli (qui e qui).

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