Il 16 novembre 2023 è stato pubblicato su Facebook un presunto video del generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine. Nel filmato Zaluzhny, in piedi accanto a una bandiera ucraina, attacca Volodymyr Zelensky, affermando in ucraino (per tradurlo abbiamo utilizzato un tool specifico) che il presidente ucraino è «un nemico del nostro Stato» e che «se non verrà fermato, perderemo l’intero Paese» nella guerra con la Russia, iniziata dopo l’invasione militare dell’Ucraina dell’esercito russo. Il video è accompagnato da un commento, scritto dall’autore del post su Facebook, che recita: «Il generale Valerii Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine, ha lanciato un colpo di stato militare in Ucraina».
Si tratta di un video realizzato con l’intelligenza artificiale, che veicola una notizia falsa.
Non esiste alcun riscontro, né sui media né sui canali social ufficiali del generale ucraino, che Zaluzhny abbia mai rilasciato dichiarazioni simili o che abbia lanciato un colpo di Stato militare. Il Centro contro la disinformazione ucraino, organo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, l’8 novembre 2023 ha smentito ufficialmente la notizia, affermando che il video in questione è un deepfake, una tecnica che parte da immagini reali e che sfrutta l’apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale per dare vita a filmati del tutto originali, con personalità pubbliche come ignari protagonisti.
Il filmato oggetto di analisi presenta infatti diverse incongruenze, che fanno dedurre che si tratta di un filmato creato utilizzando l’intelligenza artificiale: ad esempio, in diversi momenti del filmato i movimenti delle labbra di Zaluzhny non corrispondono alle parole pronunciate.
Inoltre, come hanno verificato i fact-checker dell’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur (Dpa), per ricreare il falso video del generale ucraino che attacca Zelensky è stato utilizzato, modificandolo, un filmato pubblicato il 18 febbraio 2022 sulla pagina Facebook ufficiale di Zaluzhny, in cui il generale accusava le autorità russe di mentire su presunte operazioni militari imminenti dell’esercito ucraino nei territori delle repubbliche separatiste filo-russe – autodichiaratesi indipendenti nel 2014 – dell’Ucraina orientale.