Viaggio nella realtà dei “sovranisti individuali”, i gruppi complottisti che rifiutano l'autorità dello Stato - Facta
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Viaggio nella realtà dei “sovranisti individuali”, i gruppi complottisti che rifiutano l’autorità dello Stato

Di Leonardo Bianchi

All’inizio di febbraio del 2024, come hanno riportato varie testate locali, una donna di 65 anni è stata fermata in provincia di Brescia a un posto di blocco della polizia locale. Quando gli agenti hanno riscontrato che la patente era scaduta dal 2021, la donna ha esibito un documento autoprodotto siglato con un’impronta digitale rossa che – a suo dire – sostituiva la patente.

Nello stesso documento, sottolinea un articolo di Today, la donna si definiva «eterna essenza e fonte di valore» in grado di «guidare motoveicoli, autoveicoli, navi, aerei e affini». Gli agenti l’hanno multata e, prosegue l’articolo, «hanno precisato di essersi assicurati che […] stesse bene prima di lasciarla andare».

Per quanto possa sembrare una notizia di cronaca minore e bizzarra, in realtà non si tratta di un caso isolato. A ottobre del 2023, ad esempio, una signora di 56 anni di Pesaro era stata fermata alla guida della sua auto, che si è scoperta essere sottoposta a fermo amministrativo per un ritardo nei pagamenti. All’alt, racconta il Corriere Adriatico, la donna aveva reagito tentando di mordere il braccio di un agente ed era stata denunciata per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. 

Quando le sono arrivate le notifiche del procedimento, tuttavia, la donna ha rifiutato l’autorità della magistratura dichiarandosi «essenza eterna» e «custode registrato del mio essere» – uno status che, a suo avviso, avrebbero dovuto rendere «nulli e senza valore» gli atti giudiziari. Nonostante queste dichiarazioni, la donna è stata condannata a cinque mesi di reclusione.

Ma non ci sono solo le multe. A marzo del 2023, una coppia di Imperia si è opposta allo sfratto sostenendo di essere «entità extraterritoriale» ed esibendo documenti in lingua inglese senza alcun valore legale. Due mesi dopo, un episodio simile è avvenuto a Viadana, in provincia di Mantova: una coppia di 50enni – accampando le medesime argomentazioni pseudolegali – ha cercato di impedire lo sgombero della propria abitazione pignorata, filmando l’operazione delle forze dell’ordine e arrivando addirittura a chiamare i carabinieri per fermare la polizia. Per una singola operazione sono state così coinvolte oltre trenta persone tra agenti, operatori della croce verde, assistenti sociali e tecnici dell’azienda del gas.

Insomma: negli ultimi anni, casi di questo genere sono ripetutamente apparsi nelle cronache locali. In genere, i protagonisti – sempre esibendo documenti farlocchi – pretendono di non pagare multe e imposte, reclamano la cancellazione delle proprie generalità dall’anagrafe, istituiscono fantomatici «regni sovrani», o addirittura tentano di sequestrare i figli affidati ai servizi sociali per maltrattamento.

Tutte queste condotte si ispirano al cosiddetto «sovranismo individuale», una teoria del complotto che rigetta l’autorità dello Stato e delle norme giuridiche attraverso un elaborato miscuglio di credenze pseudolegali e rimandi alla spiritualità New Age. Ma qual è l’origine della teoria? Quali varianti ha generato negli anni? E come ha fatto a fare proseliti in giro per il mondo?

Le origini: i «sovereign citizen» statunitensi
Per provare a rispondere bisogna tornare negli anni Settanta e spostarci negli Stati Uniti. Il concetto di «sovranismo individuale» si sviluppa all’interno di un gruppo antigovernativo e anti-tasse di estrema destra chiamato Posse Comitatus (una locuzione latina che indica un gruppo d’uomini con funzioni di ordine pubblico), attivo soprattutto nelle zone rurali del Midwest, all’epoca colpite da una pesante recessione agricola.

Il fondatore era William Potter Gale, un attivista di estrema destra legato all’Identità Cristiana, una dottrina religiosa fondata sull’interpretazione razzista e antisemita della Bibbia. I militanti del Posse Comitatus credevano – sulla base di un’astrusa interpretazione della Costituzione americana e della common law (cioè il sistema giuridico dei Paesi anglosassoni) – che le legittime autorità statunitensi fossero solamente le contee e gli sceriffi, e di conseguenza non riconoscevano l’autorità del governo federale a livello legale e soprattutto fiscale.

Per tutti gli anni Settanta e parte degli anni Ottanta, spiega un articolo sul sito del think tank Institute for Strategic Dialogue, i membri del Posse Comitatus «si sono ribellati contro il governo federale rifiutandosi di pagare le tasse, andando in giro senza la patente di guida o non adempiendo agli obblighi burocratici». Inoltre, inondavano gli uffici pubblici di scartoffie per rallentare le pratiche o subissare di richieste inutili i funzionari. La pratica aveva anche un nome: «terrorismo cartaceo».

Alla fine degli anni Ottanta, il Posse Comitatus di fatto si è sciolto. Ma l’assunto di base di Gale e dei suoi seguaci – ossia che non esista alcuna autorità sovraordinata – viene ripreso da altri gruppi di «sovereign citizen» (in italiano «cittadini sovrani»), che l’hanno adattato e modificato a loro piacimento, dando così vita a una fitta e complessa rete di movimenti e individui che si sono messi a reclamare la propria «sovranità» sulle leggi statali e federali.

A partire dagli anni Novanta, una delle versioni che hanno riscontrato più successo è stata quella della Redemption Theory (in italiano «teoria del riscatto»), che l’ONG anti-estremismo Southern Poverty Law Center ha definito «una bizzarra fusione tra una teoria del complotto e una truffa finanziaria». L’inventore è – ancora una volta – un estremista di destra: Roger Elvick, il portavoce del gruppo suprematista Committee of the States. Secondo Elvick, fin dalla nascita ogni cittadino statunitense possederebbe un «doppio» fittizio (chiamato «uomo di paglia») dal valore di 630mila dollari, creato a sua insaputa dal governo federale.

La ragione dietro a questa finzione giuridica sarebbe quella di «imprigionare» il valore economico di ogni americano e venderlo a banche e istituti finanziari, che nella visione antisemita di Elvick sono interamente gestiti da ebrei. Al tempo stesso, l’estremista sostiene che quella cifra si possa “riscattare” – da qui il nome della teoria – attraverso cambiali a vista (cioè pagabili alla presentazione, in questo caso al fisco statunitense), che in realtà sono cambiali false dal momento che non c’è nessun credito da vantare.

Lo stesso estremista, insieme a molti suoi seguaci, è stato condannato nel 2005 a quattro anni di reclusione per contraffazione, estorsione e altri reati fiscali. Ma com’era successo a Gale e al Posse Comitatus, anche la «teoria del riscatto» è sopravvissuta al suo autore, riuscendo a fondersi con altre versioni del «sovranismo individuale». E come ricorda un’analisi della Anti-Defamation League, la Grande recessione del 2008 ha riportato in auge quelle teorie, mentre la pandemia di Covid-19 le ha diffuse ancora di più – unendole alla teoria del complotto di QAnon e rendendole ancora più pericolose.

Oltre a quelli fiscali, infatti, i «cittadini sovrani» si sono resi responsabili di altri reati. La professoressa di criminologia Christine Sarteschi, autrice di varie ricerche e di un libro sul tema, ha raccolto almeno 250 episodi di violenza avvenuti negli ultimi due decenni – tra cui incendi dolosi, violenza sessuale, sparatorie di massa e omicidi. Nel giugno del 2021, la Casa Bianca ha presentato il documento che contiene la strategia nazionale di contrasto al terrorismo interno, in cui si legge che «gli estremisti anti-governativi e anti-autorità» figurano tra gli «elementi più letali all’interno della minaccia terroristica domestica».

La diffusione internazionale del movimento dei «sovranisti individuali»
Pur essendo nato negli Stati Uniti, il «sovranismo individuale» è andato ben oltre i confini del Paese. A partire dagli anni Ottanta si sono infatti sviluppati in maniera autonoma altri gruppi in altri Paesi occidentali, ciascuno dei quali con le loro specificità nazionali.

Uno dei più noti è il movimento tedesco dei Reichsbürger, ossia i «cittadini del Reich», di cui avevamo già parlato in questo articolo. La sua nascita è fatta risalire al 1985, quando l’ex ferroviere di Berlino Ovest Wolfgang Ebel aveva istituito il Kommissarische Reichsregierung (KRRr, Governo provvisorio del Reich), una pseudo-entità statale che aveva come sede la sua abitazione.

Tra le varie cose, Ebel sosteneva falsamente di essere stato incaricato dagli Alleati di formare un governo ad interim che avrebbe garantito la continuità del Secondo Reich, sorto nel 1871 e sciolto nel 1918 dopo l’abdicazione del Kaiser Guglielmo II. Nelle vesti di «Cancelliere» del KRR, l’uomo emetteva carte d’identità e documenti (sprovvisti di valore legale) ai suoi seguaci.

Il KRR è stato un importante modello per altri Reichsbürger, che da quel momento sono iniziati ad apparire in altre parti della Germania, per poi prendere definitivamente quota dopo la caduta del muro di Berlino. I sedicenti «cittadini del Reich», infatti, sono convinti che la Repubblica federale tedesca non esista e che di conseguenza non debbano sottostare alle sue leggi – esattamente come fanno i «cittadini sovrani» statunitensi.

Stando ai dati aggiornati al 2022 dell’Ufficio per la protezione della Costituzione tedesco (BfV, i servizi di intelligence interni), i «cittadini del Reich» sarebbero in tutto circa 23 mila. La maggior parte di loro è di genere maschile, con un’età media che si aggira sui 50 anni. Il cinque per cento è classificato come «estremista di destra» e il dieci come «potenzialmente violento». Nel dicembre del 2022, un gruppo di «cittadini del Reich» è stato accusato di voler organizzare un colpo di Stato: l’indagine delle forze dell’ordine tedesche ha portato all’arresto di 25 persone.

Un altro Paese in cui sono sorti gruppi sovranisti individuali è il Canada. All’inizio degli anni Duemila è infatti nato il movimento dei Freemen on the land (in italiano gli «uomini liberi sulla terra»), fortemente influenzato dai «cittadini sovrani» statunitensi e dalla «teoria della redenzione». Come ha spiegato Pierre Chamberland, sergente della polizia provinciale dell’Ontario, al quotidiano Toronto Star: «chi aderisce alla filosofia dei freemen cerca di tagliare tutti i ponti con il governo utilizzando un processo di “de-registrazione”, ossia di cancellazione di certificati di nascita, patenti, tessere sanitarie e così via».

Negli ultimi anni, la pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown hanno dato un grande impulso al movimento su scala globale. Da un lato i gruppi preesistenti, come i Reichsburger, hanno svolto un ruolo di primo piano all’interno delle proteste contro le restrizioni sanitarie e i vaccini; dall’altro l’unione tra «cittadini sovrani», teorie antivacciniste e altre teorie del complotto (su tutte QAnon) ha generato nuovi gruppi.

In Canada, ad esempio, si è formato un vero e proprio «culto qanonista» intorno alla figura di Romana Didulo, una donna di 49 anni che dal febbraio del 2021 sostiene falsamente di essere la vera “regina del Canada”. Didulo ha iniziato a fare proseliti su Telegram, e in breve tempo ha raccolto decine di migliaia di seguaci. Dal suo canale (etichettato come «falso» dalla piattaforma) ha emesso una serie di «decreti» con cui ha ordinato – tra le varie cose – di non vaccinarsi, di sparare ai migranti, di arrestare poliziotti e di non pagare le tasse o le rate dei mutui. In almeno un caso, riportato da VICE News, una donna è stata sfrattata dalla sua abitazione dopo aver seguito i consigli di Didulo.

Nel Regno Unito, sempre durante la pandemia, è emersa una variante locale fondata sulla Magna Carta, un documento risalente al 1215 con cui l’allora re Giovanni d’Inghilterra concedeva alcuni diritti ai baroni, al clero e ai cittadini. I «sovranisti individuali» britannici si sono concentrati in particolare sulla clausola 61, che dava al consiglio dei baroni la possibilità di ribellarsi contro il re nel caso in cui non avesse rispettato le concessioni. È da notare che la clausola era stata poi stralciata dalle successive formulazioni della Carta, che comunque non ha alcun valore legale nel Ventunesimo secolo.

Nonostante ciò, quella clausola è stata invocata da diversi attivisti per non rispettare le restrizioni sanitarie, ed è stata anche usata come scusa pseudolegale per irrompere negli ospedali o nei centri di vaccinazione nel tentativo di impedire al personale medico-sanitario di fare il proprio lavoro.

Il «sovranismo individuale» New Age
In Italia, invece, ha attecchito un’altra variante del «sovranismo individuale», che combina teorie pseudolegali di common law con suggestioni spirituali della New Age. I casi citati in apertura coinvolgono infatti aderenti a gruppi più o meno strutturati – come Noi è, Io sono – che si rifanno al cosiddetto One People’s Public Trust (Oppt), un movimento fondato nel 2012 dall’avvocata statunitense Heather Ann Tucci-Jarraf.  

La dottrina dell’Oppt si basa sul diritto commerciale anglosassone – in particolare sull’istituto del trust, che serve a regolare rapporti giuridici di natura patrimoniale – e incorpora elementi della «teoria del riscatto». Secondo Tucci-Jarraf, il trust sarebbe composto da «qualsiasi persona del Pianeta, dal Pianeta stesso e dal suo Creatore». Gli Stati sovrani sarebbero in realtà delle aziende iscritte alla Securities and Exchange Commission (SEC, l’equivalente statunitense della Consob). I certificati di nascita dei cittadini sarebbero poi dei titoli di Stato dal valore di centinaia di milioni di dollari. Infine, ogni cittadino può dichiararsi trust di sé stesso e dunque scindere la persona in carne e ossa da un soggetto giuridico separato ed esentato dal pagamento di tasse, multe, rate del mutuo e cartelle esattoriali, nonché immune da ogni procedimento giudiziario.

Negli Stati Uniti Oppt ha avuto una vita relativamente breve, e la stessa Tucci-Jarraf è stata condannata nel 2018 per riciclaggio di denaro e frode telematica. Nonostante ciò, i principi cardini della teoria sono stati ripresi da vari gruppuscoli e individui in Italia.

Nel 2014 una coppia di «sovranisti individuali» di Ortona aveva comunicato ad alcune testate locali la decisione di non iscrivere la propria figlia all’anagrafe per «sottrarla» alla «Corporation Italia» ed evitarle «il peso del debito pubblico» sin dalla nascita. Tuttavia, al di là dei proclami dei due genitori, la bambina era stata regolarmente iscritta nel registro delle nascite del comune. Nello stesso anno, un altro “sovranista individuale” aveva pubblicato un video su YouTube in cui si rifiutava di pagare il pedaggio in autostrada fornendo al casellante la seguente motivazione: «l’Italia è una Spa [società per azioni] e quindi non è valido nessun contratto di quello che ci propongono».

L’anno successivo, come aveva riportato la Stampa, una trentina di seguaci del movimento sovranista Popolo Unico (ora non più attivo) si erano presentati all’anagrafe per dichiarare di essere «padroni di sé stessi» e richiedere la cancellazione dai registri pubblici. La dirigente Maria Franca Montini aveva raccontato al quotidiano che «quando, per cercare di far comprendere l’assurdità di quanto ci stanno chiedendo, buttiamo lì che oltre a sfuggire dalle tasse per coerenza non avranno più diritto all’assistenza, allora boccheggiano».

Nel 2017, un uomo di Sassari aveva respinto una multa per aver attraversato una ZTL senza i permessi proclamandosi «eterna essenza manifestata a corpo» e libero cittadino del «Regno Sovrano di Gaia», ossia una specie di regno individuale simile al modello dei Reichsbürger. Nel 2018, a Torino, si è invece verificato un episodio piuttosto grave: il tentato sequestro del figlio da parte di una coppia di sovranisti individuali, giustificato – a loro dire – dalla convinzione che il tribunale torinese e lo Stato italiano siano «due aziende che non hanno giurisdizione nei confronti dei nativi italici, esseri umani, che hanno disconosciuto la cittadinanza italiana».

Arriviamo dunque ai giorni nostri. Il movimento più attivo, per l’appunto, è “Noi è, io sono”. Sul sito ufficiale sono presenti svariati documenti: modelli di diffida, denunce, testi per Pec da inviare alla pubblica amministrazione, notifiche di vario tipo e dichiarazioni di «sovranità individuale». Quest’ultima è un mix tra legalese e New Age, e recita così: «IO, eterna essenza, SONO, manifesta nel corpo, compresa questa particolare incarnazione, anche percepita come [nome e cognome] emanata il [gg/mese/aaaa], debitamente preapprovata, preautorizzata, prepagata, registrata, garantita, notificata, governata, vincolata, assicurata e garantita, a tutti gli effetti nei Documenti Eterni, Universali e Internazionali».

Come ha spiegato Luciano Benedetti – componente del consiglio generale dell’Associazione nazionale uffici tributi enti locali (Anutel) – in un articolo del 2020 sul Sole 24 Ore, tutti questi documenti para-legali sono «radicalmente nulli» e «di nessuna rilevanza sul piano dei tributi locali sulla proprietà e sull’utilizzo degli immobili». Al tempo stesso, però, queste teorie si basano su un’idea tanto semplice quanto potente: che sia sufficiente sventolare un pezzo di carta per risolvere magicamente i propri problemi. Il linguaggio giuridico dona una patina di credibilità al tutto, mentre le suggestioni New Age creano una narrazione accattivante e di facile presa.

Ma l’adesione a questi movimenti non cancella i debiti né tanto meno risolve i problemi, come dimostrano gli sfratti, le ingiunzioni di pagamento e i processi. Anzi, chiosa Benedetti, è «foriera di contrattempi patrimoniali, fiscali e talvolta penali ben peggiori di quelli dai quali, magari, si illude di liberarsi».

Immagine di copertina via Facebook/REGNO SOVRANO DI GAIA Comunità di Viterbo

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