Chi sono i Reichsbürger, i “cittadini del Reich” che volevano fare un golpe in Germania - Facta
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Chi sono i Reichsbürger, i “cittadini del Reich” che volevano fare un golpe in Germania

di Leonardo Bianchi

In una delle più grandi operazioni di polizia della storia recente della Germania, il 7 dicembre 2022 più di tremila agenti hanno effettuato 130 perquisizioni in vari Länder, oltre che in Austria e in Italia, e hanno arrestato 25 persone, accusate di voler compiere un colpo di Stato. Altre 25 risultano indagate per reati connessi.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i preparativi andavano avanti dal novembre 2021. Gli aspiranti golpisti volevano assaltare il parlamento e instaurare un nuovo governo capeggiato da Heinrich XIII, un 71enne discendente della casata nobiliare dei Reuss della Turingia. Tra gli arrestati figurano anche ex parlamentari, come Birgit Malsack-Winkemann di Alternativa per la Germania (AfD), ed ex militari.

Come ha evidenziato un comunicato stampa del procuratore generale presso la Corte di giustizia federale tedesca, gli indagati facevano parte dei cosiddetti Reichsbürger (“cittadini del Reich”) e seguivano diversi «miti complottisti», tra cui QAnon e false teorie sulla pandemia di Covid-19. A tal proposito, alcuni di loro avevano partecipato alle proteste anti-restrizioni organizzate dal movimento tedesco Querdenker.

Ma chi sono i Reichsbürger? In cosa credono? Quanti sono? E come si legano ad altre teorie del complotto? Vediamolo insieme.

Le basi storiche, ideologiche e pseudogiuridiche dei Reichsbürger
La nascita dei «cittadini del Reich» risale al 1985, quando l’ex ferroviere di Berlino Ovest Wolfgang Ebel dichiarò la nascita del Kommissarische Reichsregierung (Krr, Governo provvisorio del Reich), una pseudoentità statale che aveva come sede la sua abitazione.

Ebel sosteneva falsamente di essere stato incaricato dagli Alleati di formare un governo ad interim che avrebbe garantito la continuità del Secondo Reich, sorto nel 1871 e sciolto nel 1918 dopo l’abdicazione del Kaiser Guglielmo II. Nelle vesti di “Cancelliere” del Krr, l’uomo emetteva carte d’identità e documenti (sprovvisti di alcun valore legale) ai suoi seguaci.

Il Krr, si legge in una dettagliata analisi di EuropeNow, un magazine pubblicato dal Council for European Studies (Ces) della Columbia University, è stato un importante «modello per altri Reichsbürger».

Quello dei Reichsbürger, infatti, non è un vero e proprio movimento. È piuttosto una rete informale e non strutturata, tenuta insieme da una convinzione di fondo: l’inesistenza della Repubblica federale tedesca. Per giustificare questa credenza, i «cittadini del Reich» ricorrono a una serie di argomentazioni pseudogiuridiche, che l’emittente pubblica Deutsche Welle ha smontato una per una.

La principale di queste argomentazioni è l’assenza di un trattato di pace tra la Germania e le potenze alleate, che in realtà fu reso impossibile dal fatto che il Paese non aveva più alcun governo dopo la Seconda guerra mondiale. I Reichsbürger sostengono anche che la costituzione tedesca (la Grundgesetz) non abbia alcun valore e che la Repubblica federale sia in realtà una «società privata» controllata da Stati Uniti, Francia e Regno Unito.

All’interno dei Reichsbürger c’è comunque una discreta diversità di vedute su quale sarebbe la “vera” Germania. Per alcuni, come Ebel, l’autentico Stato tedesco sarebbe il Secondo Reich; per altri è la Repubblica di Weimar, durata dal 1918 fino all’avvento del nazismo nel 1933; e altri ancora dicono che i reali confini della Germania sono quelli del 1937, che includevano territori appartenenti al Regno di Prussia ma oggi non più parte della Repubblica federale tedesca.

Siccome non accettano l’autorità della Repubblica federale, i «cittadini del Reich» pensano di non dover sottostare alle sue leggi. E quindi rifiutano di pagare le tasse, contestando le cartelle esattoriali con astruse giustificazioni pseudolegali e dichiarano l’indipendenza di vari «territori statali» che, come nel caso di Ebel, spesso e volentieri coincidono con le proprie abitazioni private.

A livello ideologico, pertanto, i Reichsbürger intrecciano nostalgie monarchiche, revisionismo storico, anti-atlantismo, nazionalismo e complottismo. Per certi versi sono anche una versione tedesca dei sovereign citizen («cittadini sovrani»), un movimento anti-tasse e antigovernativo di estrema destra sorto negli Stati Uniti negli anni Settanta, che non crede nell’esistenza dello Stato federale.

Chi sono e quanti sono i Reichsbürger
Ma quanti sono i Reichsbürger? Secondo l’Ufficio per la protezione della Costituzione tedesco (BfV, i servizi di intelligence interni) i «cittadini del Reich» nel 2022 sarebbero circa 23 mila.

La maggior parte di loro è di genere maschile, con un’età media che si aggira sui 50 anni. Di questi 23 mila, il 5 percento è classificato come «estremista di destra» e il 10 come «potenzialmente violento».

Negli ultimi anni, in effetti, diversi casi di cronaca hanno visto come protagonisti dei «cittadini del Reich». Nel 2014, ad esempio, le forze dell’ordine hanno smantellato un gruppo che si faceva chiamare “Stato libero di Prussia” e stava allestendo una milizia armata.

Nel 2016, un “cittadino del Reich” cinquantenne ha ucciso un poliziotto durante una perquisizione nella sua abitazione, nella quale deteneva illegalmente più di 30 fucili e pistole. Nel 2017 l’uomo è stato condannato all’ergastolo.

Le autorità tedesche sono particolarmente preoccupate dalla fascinazione dei Reichsbürger nei confronti delle armi, anche perché molti di loro hanno una formazione di tipo militare. Nel 2018, ad esempio, a quasi 500 “cittadini del Reich” è stato revocato il porto d’armi.

In base ai dati ufficiali, comunque, il fenomeno è in crescita sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. I Reichsbürger sono sempre più numerosi, radicalizzati e pericolosi. In particolare, la pandemia di Covid-19 e la diffusione della teoria del complotto di QAnon hanno contribuito in maniera decisiva a imprimere questa svolta estremista.

I legami con Querdenker e QAnon
Dopo gli Stati Uniti, il luogo di origine della teoria, la Germania è oggi il Paese con la più ampia comunità di seguaci di QAnon.

Il rapporto Q Vadis? del CeMAS (Center for Monitoring, Analysis and Strategy) ha identificato un totale di 123 mila account iscritti a 84 gruppi qanonisti tedeschi su Telegram, mentre negli ultimi due anni più di 346 mila account hanno fatto parte di gruppi simili. Tra il 2020 e il 2021, gli stessi canali Telegram hanno prodotto più di 10 milioni di messaggi.

La popolarità di QAnon in Germania, ha scritto la giornalista Carol Schaeffer su Coda Story, è legata «al particolare rapporto del Paese con gli Stati Uniti», e il fatto che la Germania sia considerata il cuore pulsante dell’atlantismo, ossia dell’alleanza tra l’Europa occidentale e gli Stati Uniti.

L’opposizione all’atlantismo, prosegue Schaeffer, è sempre stato uno dei cavalli di battaglia dell’estrema destra tedesca, che a lungo ha parlato di «Paese occupato» o «invaso» dagli americani; in questo, la coincidenza con i Reichsbürger è totale.

L’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca – che con il suo approccio isolazionista ha rimesso in discussione la Nato e le vecchie alleanze – e la pandemia di Covid-19 hanno però cambiato le cose. C’è poi un momento specifico in cui l’estrema destra tedesca, i Reichsbürger, gli antivaccinisti e i seguaci di QAnon si sono sovrapposti alla perfezione: il marzo del 2020.

All’inizio di febbraio era infatti partita l’esercitazione Nato Defender-Europe 2020, che secondo alcuni canali qanonisti tedeschi era in realtà un piano elaborato da Trump per «liberare» la Germania dall’allora cancelliera Angela Merkel e restaurare il Secondo Reich.

Quando l’esercitazione è stata sospesa a metà marzo per l’emergenza sanitaria, gli stessi canali hanno detto che la pandemia era solo un pretesto inventato da Merkel per fermare Trump. I Reichsbürger hanno dato grande risalto a questa teoria, e nella primavera nel 2020 – ha sottolineato il New York Times – hanno unito le forze con i seguaci di QAnon creando un gruppo Facebook comune (poi rimosso dalla piattaforma) e un canale congiunto su Telegram.

A loro si sono poi aggiunti gli antivaccinisti e i negazionisti della Covid-19, riunitisi in un altro movimento chiamato Querdenken 711, traducibile come «pensatori laterali». È stato fondato nell’aprile del 2020 a Stoccarda (711 è il prefisso della città) dall’imprenditore Michael Ballweg, che secondo il quotidiano Tagesspiegel sarebbe anche un «cittadino» del Königreich Deutschland (il “Regno di Germania”), uno pseudo-stato guidato dal Reichsbürger Peter Fitzek.

L’unione tra questi vari gruppi e movimenti è stata molto visibile durante le manifestazioni anti-restrizioni organizzate da Querdenken. La più grossa si è tenuta il 29 agosto del 2020 a Berlino, dove circa 40 mila persone si sono riunite intorno alla porta di Brandeburgo.

È in quell’occasione che circa 500 persone, tra cui estremisti di destra e Reichsbürger, si sono staccate dal corteo e hanno cercato di assaltare il Reichstag, dopo che Tamara Kirschbaum – una sedicente naturopata, “cittadina del Reich” e seguace di QAnon – aveva detto dal palco che Donald Trump si trovava segretamente nell’ambasciata americana (ovviamente, l’ex presidente non era lì), e stava aspettando un loro segnale per rimuovere Angela Merkel.

Da allora, per l’appunto, i Reichsbürger sono cresciuti ancora. E secondo vari esperti, l’operazione di polizia del 7 dicembre 2022 ha segnato un salto di qualità non indifferente.

Per il professore Peter Neumann, infatti, il pericolo «non sono tanto le 25 persone arrestate, ma le migliaia di persone dietro di loro che seguono la stessa ideologia e che possono essersi sentite ispirate» dal progetto golpista.

Un progetto che difficilmente si sarebbe concretizzato, come ha puntualizzato il ricercatore del CeMAS Miro Dittrich, ma che segnala un sommovimento profondo e inquietante: «è la dimostrazione», ha detto al New York Times, «che una parte della popolazione tedesca sta abbandonando la democrazia ed è pronta a commettere atti violenti».

In conclusione
I Reichsbürger («i cittadini del Reich») sono una rete informale di piccoli gruppi e individui che non credono nell’esistenza della Repubblica federale tedesca e pensano che il “vero” Stato sia ancora il Secondo Reich.

Siccome rifiutano l’autorità statale, i Reichsbürger non pagano le tasse e dichiarano l’indipendenza di piccoli pseudo-Stati, che spesso coincidono con le loro abitazioni private.

Secondo i dati ufficiali, i Reichsbürger sono circa 23 mila. Di questi, il 5 per cento è classificato come «estremista di destra» mentre il 10 per cento come «potenzialmente violento». La loro ideologia è un mix tra monarchismo, revisionismo storico, anti-atlantismo, nazionalismo e complottismo.

La pandemia di Covid-19 e la diffusione in Germania di QAnon hanno impresso una radicalizzazione al movimento, come dimostrano gli arresti del 7 dicembre del 2022 per un presunto tentativo di golpe.

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