Dougan, continua il quotidiano statunitense, fa parte di una rete diventata nell’ultimo anno la fonte più potente di disinformazione proveniente dalla Russia e rivolta agli elettori americani.
Il ruolo di John Mark Dougan
A Facta ci eravamo già occupati di Dougan a dicembre dello scorso anno, raccontando che in base ad analisi e inchieste giornalistiche era emerso che l’ex vice sceriffo era dietro ad alcune delle bufale più virali diffuse online contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Dopo aver prestato servizio militare, John Mark Dougan ha lavorato dal 2005 al 2008 nell’ufficio dello sceriffo di Palm Beach, in Florida, per poi dimettersi e trasferirsi nel Maine, dove è stato licenziato da un dipartimento di polizia a causa di denunce di presunte molestie sessuali, riporta il Washington Post. Dopo essere tornato in Florida, l’uomo ha fondato un sito diventato una fonte di accuse di corruzione e diffamazioni contro i suoi ex superiori.
Nel 2016 è poi andato a vivere in Russia per sfuggire a un’indagine dell’FBI per diffusione di informazioni riservate su migliaia di poliziotti, agenti federali e giudici. Dougan ha successivamente creato una serie di falsi siti di notizie – come ad esempio DC Weekly, Chicago Chronicle e Atlanta Observer –, utilizzando anche l’intelligenza artificiale, con cui dopo l’invasione russa dell’Ucraina, a febbraio 2022, ha iniziato a diffondere false notizie sulla guerra per screditare agli occhi dell’opinione pubblica internazionale il governo e l’esercito ucraino.
Ora le rivelazioni del Washington Post mostrano che la rete di disinformazione di Dougan ha puntato ad inquinare la corsa alle elezioni presidenziali di Kamala Harris. Un’operazione finanziata anche grazie a soldi inviati direttamente sul conto bancario dell’ex vice sceriffo aperto a Mosca da Yury Khoroshenky, ufficiale attivo nell’Unità 29155 del GRU (il servizio di intelligence militare russo) che supervisiona le operazioni di sabotaggio, interferenza politica e guerra cibernetica contro l’Occidente. Alcuni di questi pagamenti, riporta il quotidiano statunitense, sarebbero stati effettuati dopo che la scorsa primavera i siti di fake news creati da Dougan hanno iniziato ad avere difficoltà ad accedere ai sistemi di intelligenza artificiale occidentali utili per creare testi, foto e video. I documenti visionati mostrano anche che l’uomo ha ricevuto sovvenzioni da un istituto di Mosca fondato da Alexander Dugin, ideologo imperialista russo di estrema destra sanzionato dall’Unione europea a ottobre 2022 per aver sostenuto politiche e attuato azioni che hanno minacciato l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
Secondo diverse analisi citate da Catherine Belton, la rete di Dougan era probabilmente dietro un recente video virale creato con l’intelligenza artificiale che ha diffuso la notizia infondata secondo cui Tim Walz, candidato democratico alla vicepresidenza statunitense, nel 1994 avrebbe molestato un suo ex studente. In base all’ultimo rapporto di Microsoft Threat Analysis Center (MTAC), il centro analisi di Microsoft sulle minacce informatiche, il video in questione ha ottenuto più di 5 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore della sua diffusione su X. Di questa notizia falsa ce ne siamo occupati anche a Facta, dopo che era stata tradotta in italiano e diffusa in Rete. Più in generale, da settembre 2023 i post, gli articoli e i video generati da Dougan e da alcuni dei russi che lavorano con lui hanno ottenuto sui social media 64 milioni di visualizzazioni, ha dichiarato sempre al Washington Post McKenzie Sadeghi, che da tempo analizza i siti creati da Dougan ed è ricercatrice presso NewsGuard, un’azienda che monitora la disinformazione online.
Contattato dal quotidiano statunitense, Dougan ha respinto tutte le accuse, affermando di non conoscere Khoroshenky, di non avere alcun legame con l’intelligence militare russa o con il governo russo e sostenendo, senza fornire alcuna prova, che i documenti dell’intelligence europea erano dei falsi.
La rete “Storm-1516”
Nonostante le smentite, John Mark Dougan è la persona più strettamente legata alla rete disinformativa filorussa denominata “Storm-1516” attiva almeno da agosto 2023, secondo i dati analizzati in un rapporto pubblicato a ottobre 2024 ed elaborato dal Media Forensics Hub della Clemson University in Carolina del Sud.
A sua volta “Storm-1516″ è risultata essere connessa alla Russian Foundation to Battle Injustice (R-FBI) un gruppo che si definisce un’organizzazione per i diritti umani, creato dal defunto oligarca russo Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo mercenario Wagner. Prigozhin, morto nel 2023 nello schianto del suo aereo, era legato all’Internet Research Agency (IRA), azienda russa fondata nel 2013 impegnata in operazioni di propaganda online per conto di aziende russe e per gli interessi politici del Cremlino. Nel 2016 l’Ira aveva creato e diffuso una campagna disinformativa sui social media con l’obiettivo quello di danneggiare la campagna di Hillary Clinton e sostenere Donald Trump, secondo le indagini della Commissione Intelligence del Senato americano sulle elezioni statunitensi del 2016.
R-FBI, che fa parte di uno sforzo di disinformazione su più fronti passato dalle false affermazioni sulla guerra in Ucraina alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024, è guidato da Mira Terada, una donna russa che ha trascorso più di due anni in una prigione statunitense con l’accusa di riciclaggio di denaro in relazione al traffico di droga, specifica la CNN. Un’inchiesta di maggio scorso del sito The Daily Beast ha rivelato che la donna sta seguendo le orme di Prigozhin, muovendo le fila di una vasta operazione di disinformazione e influenza russa in Occidente, con legami con l’intelligence del Cremlino. E proprio Dougan ha collaborato in più occasioni con Terada, come dimostrano le immagini da eventi pubblici presenti nell’indagine del Media Forensics Hub della Clemson University.