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Edmo: L’Europa e l’ondata di disinformazione sulla guerra in Ucraina (report marzo 2022)

Il report EDMO di marzo 2022 illustra le tendenze europee della disinformazione sul conflitto

20 aprile 2022
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Questo articolo riassume le principali tendenze della disinformazione identificate a marzo 2022 dal gruppo di fact-checker e debunker di EDMO. Qui l’elenco delle organizzazioni di fact-checking che hanno fornito i propri dati per la realizzazione del report.

A marzo 2022 la disinformazione a tema Ucraina ha rappresentato quasi il 60 per cento del totale della disinformazione rilevata nell’Ue (e Norvegia) dalle organizzazioni di fact-checking che hanno partecipato al report. I dati provengono dal decimo brief sulla disinformazione curato dallo European Digital Media Observatory (EDMO) e pubblicato il 19 aprile.

Mai, nei dieci mesi di pubblicazione di questi brief, un singolo tema aveva raggiunto una percentuale tanto elevata. Neppure la disinformazione a tema pandemia, a marzo scesa ai minimi storici, non era mai arrivata così in alto: il record era stato registrato a dicembre 2021, con il 51,5 per cento.

Immagine della disinformazione analizzata a marzo 2022 da EDMO

Ma quali messaggi veicola la disinformazione che si è abbattuta – e si sta ancora riversando – sulle opinioni pubbliche europee?

Le storie false più diffuse

Le quattro storie false maggiormente diffuse in Europa a marzo 2022, secondo quanto riferisce il brief, hanno riguardato:

  • la presenza di laboratori biologici segreti americani in Ucraina;
  • il fatto che le vittime ucraine della guerra mostrate in video e foto siano in realtà attori e che i massacri operati dalle forze russe siano in realtà delle messe in scena da parte delle forze ucraine;
  • il bombardamento dell’ospedale di Mariupol, che non sarebbe responsabilità della Russia e, di nuovo, sarebbe una messa in scena;
  • il fatto che la Cnn abbia diffuso falsità – notizie, immagini e video – sulla guerra in Ucraina.

Ma di esempi di notizie false che sono circolate, identiche o quasi, nella grande maggioranza dei Paesi europei se ne potrebbero fare molti altri. Secondo quanto si legge nel brief, mai come a marzo 2022 la disinformazione che è circolata nell’Ue è stata la stessa nei vari Stati membri.

Le principali narrative della disinformazione

Analizzando i diversi filoni della disinformazione, il brief isola nove principali narrative:

  • L’invasione russa dell’Ucraina è giustificata (es. la popolazione russofona del Donbass era vittima di un genocidio; la Nato ha rotto un patto siglato con l’Urss nel 1991; i laboratori biologici segreti americani in Ucraina andavano distrutti etc.);
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è un nazista, satanista, drogato, codardo;
  • Gli ucraini e le forze armate ucraine sono in gran parte filonazisti;
  • Propaganda di guerra filo-Ucraina (es. la mitologia sul “Fantasma di Kiev”, invincibile pilota ucraino);
  • I mass media occidentali diffondono notizie e/o immagini false sugli episodi più gravi della guerra (es. sul massacro di Bucha o sul bombardamento dell’ospedale di Mariupol);
  • I profughi ucraini accolti nei Paesi Ue sono violenti, fascisti, ladri etc;
  • Gli aiuti umanitari all’Ucraina sono inutili, in quanto vengono gettati via dalle forze ucraine per nascondere armamenti nei veicoli che trasportano medicinali e cibo;
  • In Europa è dilagante la russofobia (il fenomeno è reale, ma viene grandemente esagerato dalla disinformazione attraverso episodi falsi e inventati);
  • Le conseguenze economiche della guerra in Europa sono devastanti (il fenomeno esiste ma, di nuovo, viene ingigantito oltre la sua reale portata).

I sedicenti siti di “fact-checking” che fanno disinformazione pro-Russia

Un fenomeno evidenziato dal report è poi quello della nascita e della diffusione di sedicenti siti di “fact-checking” – ad esempio waronfakes.com – che sono in realtà diffusori della propaganda del Cremlino. Qui vengono pubblicati articoli che fanno effettivamente fact-checking di notizie false (le stesse che si trovano verificate sui siti di molte organizzazioni di fact-checking affidabili) e articoli che invece diffondono disinformazione e propaganda filo-russa (ad esempio, sul massacro di Bucha o sul bombardamento dell’ospedale di Mariupol).

L’obiettivo, più che convincere le opinioni pubbliche europee della versione russa dei fatti, sembra essere quello di minare la fiducia nei confronti dell’informazione che proviene dai mass media occidentali. Di questo argomento abbiamo parlato in nell’episodio 2 di Veramente, il podcast di Facta News.

Clicca qui per scaricare il brief EDMO di marzo 2022

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