Il 28 agosto 2020 su Facebook è stato pubblicato un video che mostra un uomo che, appoggiandosi su un tavolo, srotola un lungo foglio contenente un testo di riforma costituzionale e commenta criticamente alcuni degli articoli di legge contenuti nel provvedimento, tra questi l’articolo 10, l’articolo 11 e l’articolo 39. Le immagini sono accompagnate da questo commento, scritto da chi ha pubblicato il contenuto su Facebook: «Importantissimo!!! Da guardare e da condividere a tutti, ma proprio a tutti!!!».
Il riferimento è alla riforma costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari, approvata dalla Camera dei deputati l’8 ottobre 2019 senza la maggioranza qualificata di 2/3 necessaria a rendere il provvedimento immediatamente effettivo, e su cui i cittadini italiani sono chiamati a votare nel referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020.
Il filmato oggetto della nostra analisi è però fuorviante e veicola una notizia falsa.
Come abbiamo spiegato in un precedente articolo, il testo della riforma costituzionale – “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” – pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12 ottobre 2019 è composto da soli 4 articoli. Il primo interviene sull’art. 56 della Costituzione italiana, modificandolo e stabilendo che il numero dei deputati passi da 630 a 400. Il secondo articolo modifica poi l’art. 57 delle Costituzione, riducendo i seggi in Senato da 315 a 200. L’articolo 3 della riforma interviene invece sull’art. 59 della Costituzione prevedendo che «il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque». Infine, nell’articolo 4 viene stabilita la tempistica dell’entrata in vigore di queste modifiche.
È quindi impossibile che nel testo di riforma che i cittadini italiani dovranno confermare o respingere con il prossimo referendum siano presenti un articolo 10, un articolo 11 e un articolo 39. Gli articoli citati nel video erano invece presenti nel testo (di 41 articoli) di riforma costituzionale votata dal governo Renzi quattro anni fa – intitolata “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” – e respinta con il referendum confermativo del 4 dicembre 2016.
Quindi, riassumendo, il video oggetto della nostra verifica fa riferimento a degli articoli presenti nella riforma costituzionale del 2016 e assenti dal testo che i cittadini italiani sono chiamati a votare il prossimo 20 e 21 settembre. Chi ha condiviso il filmato, non ha precisato questo importante dettaglio.