L’uomo che urina in treno e la dichiarazione di Laura Boldrini sui migranti

Il 18 agosto 2020 è stata pubblicata su Facebook una foto che immortala un uomo di spalle e incappucciato mentre urina sul sedile di un treno. Nella parte inferiore dello scatto è presente un primo piano di Laura Boldrini (ex presidente della Camera ed esponente del Partito democratico) e viene riportato un testo che recita «Lo stile di vita dei migranti sia il nostro».

Questa notizia è fuorviante. L’immagine è stata estrapolata dal suo contesto originale e la dichiarazione attribuita a Laura Boldrini è imprecisa e, se accompagnata allo scatto, viene decontestualizzata. Procediamo con ordine.

La foto non mostra un migrante a bordo di un treno in Italia: è in realtà una foto scattata a marzo 2017 in Estonia, come ha verificato Giornalettismo. Precisiamo poi che l’articolo del quotidiano estone online Ohtuleht.ee che aveva pubblicato la foto non fa mai riferimento alla presenza di migranti.

Passiamo ora alla dichiarazione attribuita a Laura Boldrini. Nel 2014 Boldrini, durante la presentazione del Rapporto 2014 di Italiadecide, aveva detto che «I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi». La frase riportata nell’immagine oggetto della nostra analisi è, dunque, imprecisa.

Il senso di questa frase era stato spiegato dall’ex presidente della Camera in occasione un altro evento. Laura Boldrini aveva detto: «Ho definito spesso i migranti come l’avanguardia umana della globalizzazione. E penso che nel futuro lo stile di vita delle persone sarà sempre meno legato allo stesso fazzoletto di terra per tutta la vita e saranno sempre di più coloro che nasceranno in un Paese, studieranno in un altro e lavoreranno in un altro ancora». Quindi il riferimento di Boldrini allo stile di vita dei migranti era riguardo allo spostamento delle persone da un Paese all’altro, non ai gesti quotidiani compiuti dai singoli individui.

Precisiamo, infine, di esserci già occupati in passato della verifica di bufale molto simili (qui, qui e qui).