Lunedì 10 agosto 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare l’attendibilità delle informazioni contenute in un post pubblicato il 7 agosto su Facebook.
Il post oggetto di verifica contiene un’immagine del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, mentre regge un cartello che indica tre presunti depositi missilistici di Hezbollah – gruppo islamista sciita radicale nonché una delle principali fazioni politiche libanesi – a Beirut, in Libano. Secondo la didascalia, l’immagine mostrerebbe «il deposito che esploderà il 4 agosto 2020, indicandolo come deposito di armi dello Hezbollah»
Sempre secondo la didascalia che accompagna l’immagine, Netanyahu avrebbe «autorizzato un’offensiva contro un deposito d’armi dello Hezbollah per mezzo di una nuova arma, testata sette mesi fa in Siria» e questa volta «difficilmente potrà negare».
Si tratta di una notizia falsa.
L’immagine oggetto di verifica è realmente tratta dall’assemblea delle Nazioni Unite del 27 settembre 2018, nella quale Netanyahu sottolineò la minaccia per la sopravvivenza di Israele rappresentata dalle dotazioni missilistiche di Iran ed Hezbollah. Osservando l’immagine è possibile notare come tutti e tre i siti indicati da Netanyahu si trovino però a sud della città di Hamra e, secondo le stesse parole del primo ministro israeliano, posizionate nella zona dell’aeroporto internazionale di Beirut (qui, dal minuto 17.23).
Utilizzando Google Maps scopriamo che l’aeroporto internazionale di Beirut dista circa 10 chilometri dal porto di Beirut, dov’è avvenuta la detonazione.
Come verificato in un nostro precedente articolo, non esiste al momento alcuna pista investigativa che delinei una responsabilità di Israele nella tragedia del 4 agosto, né le autorità governative libanesi hanno mosso accuse in tal senso. La tesi privilegiata dalle indagini riguarda ancora la detonazione di una notevole quantità di nitrato d’ammonio, composto chimico utilizzato come fertilizzante in agricoltura, ma impiegato anche nella costruzione di armamenti. L’esplosione sarebbe stata innescata da lavori di saldatura in corso nella struttura che ospitava il materiale e sarebbe stata accidentale.