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No, il presidente del Madagascar non è stato pagato dall’Oms «per avvelenare la cura» contro la Covid-19

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21 maggio 2020
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Giovedì 21 maggio la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp una richiesta di verifica di un articolo dal titolo «Il presidente del Madagascar: “l’OMS ha offerto 20 milioni di dollari per avvelenare la cura contro il Covid”» pubblicato il 20 maggio 2020 sul blog La cruna dell’ago, sito gestito da Cesare Sacchetti.

Precisiamo che Sacchetti è stato già in diverse occasioni responsabile della diffusione di notizie che riguardavano il nuovo coronavirus Sars-Cov-2 e che si sono rivelate false. Qui, ad esempio, abbiamo analizzato un video in cui si sosteneva che l’Ospedale Humanitas di Bergamo che a fine marzo sembrava avesse già superato l’emergenza Covid, mentre non era così. Qui, invece, abbiamo scritto di come Sacchetti avesse mal interpretato una circolare del Ministero della Salute sulle autopsie delle persone decedute durante l’epidemia contribuendo in prima persona alla diffusione di una bufala. Anticipando che, anche in questo caso, la notizia riportata da Sacchetti è falsa, vediamo di che cosa si tratta.

Stando a quanto riportato nell’articolo, il presidente del Madagascar Andry Rajoelina avrebbe «accusato l’OMS di averlo cercato di corrompere con una tangente da 20 milioni di dollari» in cambio di «una manipolazione di una cura contro l’agente patogeno a base di artemisia». L’artemisia sarebbe una pianta che viene utilizzata, «con discreti risultati», contro la malaria e che alcuni medici del Madagascar avrebbero scoperto che la sua somministrazione risulterebbe efficace anche contro la Covid-19.

Nell’articolo si legge che Rajoelina avrebbe accusato dei «rappresentanti europei dell’OMS» di avergli «offerto 20 milioni di dollari per mettere delle tossine in questo rimedio per uccidere i miei amici africani che lo useranno». Il presidente avrebbe anche messo «in guardia gli africani dal non sottoporsi al prossimo vaccino contro il coronavirus perché in grado di uccidere chi lo riceve». La fonte della notizia sarebbe, come riportato dall’articolo oggetto della segnalazione, «il quotidiano africano Tanzania Perspective».

Come anticipato, questa notizia è falsa. Andiamo con ordine.

Andry Rajoelina è realmente l’attuale presidente del Madagascar ed è anche vero, come annunciato su Twitter il 19 aprile 2020 da Rajoelina stesso, che nel Paese l’artemisia è una pianta utilizzata recentemente per creare una bevanda (denominata Covid Organics) che, stando a quanto riportato da alcune autorità locali, sarebbe in grado di curare la Covid-19. Sul tema la comunità scientifica nutre però ancora dei forti dubbi non essendoci alcuna certezza sull’effettiva efficacia della bevanda e, come dichiarato l’8 maggio scorso a Reuters da Matshidiso Moeti (a capo dell’Oms in Africa), c’è il rischio che la popolazione sviluppi una una falsa percezione di immunità rispetto al nuovo coronavirus in seguito all’ingestione di preparati a base di artemisia come la Covid Organics o al consumo della pianta stessa.

A questo si aggiunge poi un altro aspetto: un eccessivo consumo della bevanda potrebbe provocare problemi di salute di vario tipo all’intera popolazione e, in particolare, alle fasce più giovani.

Fatta chiarezza su questi primi due punti, passiamo al nodo centrale della segnalazione: davvero il presidente del Madagascar ha dichiarato di aver ricevuto pressioni dall’Organizzazione mondiale della sanità e che gli è stato proposto di accettare 20 milioni di dollari per avvelenare la bevanda? La risposta è no.

Come già verificato il 15 maggio 2020 dai colleghi fact-checker di Afp in Francia e il 19 maggio dai colleghi africani di Africa Check, Rajoelina non ha mai rilasciato le dichiarazioni che gli vengono attribuite nell’articolo pubblicato su La cruna dell’ago circa la possibilità di ricevere dall’Oms (o da altri) «20 milioni di dollari per avvelenare la cura» contro la Covid-19.

Lo scorso 14 maggio Afp ha contattato l’ufficio della presidenza del Madagascar che ha «formalmente» negato le accuse. Il responsabile del gabinetto della presidenza ha inoltre sostenuto che da quando si è iniziato a parlare della Covid Organics a base di artemisia «molte parole sono state erroneamente attribuite a Andry Rajoelina».

Precisiamo poi come non ci sia traccia delle presunte dichiarazioni né sui profili social ufficiali del presidente (nonostante, online, sia particolarmente attivo) né in alcun comunicato del governo.
Stando a quanto riportato dall’articolo in esame, la fonte della notizia sarebbe un articolo pubblicato il 14 maggio 2020 dal «quotidiano africano Tanzania Perspective». Qui si fa riferimento ad un’intervista che risale all’11 maggio 2020 quando Rajoelina è stato intervistato da due giornalisti di diverse emittenti radiofoniche in lingua francese (France24 e Radio France Internationale). Come dimostrano le trascrizioni dell’intervista, Rajoelina non ha mai pronunciato le dichiarazioni che gli sono state successivamente attribuite da Tanzania Perspective. I colleghi fact-checker di Africa Checkhanno precisato che non è la prima volta che la testata riporta informazioni prive di fondamento.

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