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No, la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012 non ha anticipato l’epidemia del nuovo coronavirus

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30 aprile 2020
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Il 29 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp numerose segnalazioni di un video  diventato virale sull’app di messaggistica e sui social network, diffuso con l’intento di mettere in luce un presunto legame tra la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012 e la pandemia di Covid-19. Il video mette a confronto un’esibizione di danza che nel 2012 mostrava medici, infermieri e bambini ballare, con episodi che si sarebbero realmente svolti all’interno di alcuni ospedali negli ultimi mesi e direttamente collegati al diffondersi del nuovo coronavirus nel mondo. Lo scopo del video sarebbe quello di avvisarci che l’epidemia in corso è in realtà un grande piano, probabilmente finalizzato a mettere in pericolo i bambini: «stanno venendo per i vostri bambini!!!», il messaggio più volte ripetuto.

Il filmato che ci è stato segnalato dura 6 minuti e 45 secondi, si intitola «Agghiacciante – Preparata nei minimi particolari» ed è stato pubblicato su YouTube il 22 aprile 2020. Nella descrizione del video leggiamo che la fonte è un altro filmato pubblicato su Youtube il 17 aprile 2020. Le immagini sono le stesse ma il titolo del video è in questo caso in lingua inglese e a corollario riporta un breve testo: «Deadly viruses don’t exist and no model of contagion has ever been proven» che, tradotto in italiano, significa: «I virus mortali non esistono e nessun modello di contagio è mai stato approvato».

In merito al contenuto, si tratta di un montaggio che, come anticipato sopra, mette a confronto alcuni spezzoni tratti dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012 (che si è svolta il il 27 luglio) con immagini e clip prese da altri, svariati, contesti. Le immagini sono montate con un sottofondo musicale e alcune scritte gialle in sovraimpressione (in inglese) che intendono fornire una spiegazione, o in molti casi semplicemente alludere, ad alcune teorie alla base del messaggio.

«Dopo aver visto le clip degli stadi riempiti con letti di ospedale» e qui vengono appunto riportate alcune riprese dei molti posti letto creati in alcune strutture sportive (non viene specificato quali e in che località) per far fronte all’emergenza data dal nuovo coronavirus «ho realizzato che mi suonava tutto molto familiare», si legge in apertura. Il video quindi procede con il raffronto tra le immagini di letti, di cliniche e medici impegnati nell’emergenza Covid e quelle di una coreografia ripresa (con un montaggio però alterato) dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Lo spettacolo della cerimonia, in particolare, ha come protagonisti dei bambini che danzano e recitano assieme a un vasto gruppo di infermieri all’interno di una scenografia con molti letti d’ospedale, dislocati in tutta la distesa dello stadio.

Il video prosegue poi portando alla luce, per tutto il corso della sua durata, potenziali richiami tra le Olimpiadi di Londra del 2012 e il nuovo coronavirus. Il personale ospedaliero che balla durante l’esibizione sarebbe un presagio (minuto 01:30-02:10) delle immagini apparse in queste ultime settimane sui social che mostrano un  flash mob di medici e infermieri del Mount Sinai Hospital di New York finalizzato a risollevare gli animi nel corso della lotta all’epidemia. Un’installazione a forma di ruota panoramica viene intesa come il simbolo della rete 5G (minuto 01:54), che si sottintende (minuto 03:35) possa avere un ruolo negativo sugli esseri umani. La stessa architettura dello stadio, inquadrata dall’alto, sarebbe (minuto 02:30) una raffigurazione di Sars-CoV-2, il virus all’origine dell’epidemia, allusione che viene presentata con una sovraimpressione.

La presenza poi, durante l’esibizione, di un’infermiera-ballerina dai tratti orientali (minuto 04:02) sarebbe un chiaro riferimento a Wuhan, la città cinese dove è stato documentato il primo focolaio dell’epidemia nel dicembre 2019. Un fantoccio su un letto d’ospedale (minuto 04:28) – nell’esibizione, in realtà, si tratta della Regina di Cuori della fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie – sarebbe un riferimento a Boris Johnson, e al fatto che sia stato ricoverato per alcuni giorni a causa del Covid-19. Un ballerino durante un’acrobazia (minuto 05:22) sarebbe una testimonianza che il coronavirus viaggerebbe attraverso l’aria (e no, precisiamo subito che non è così). Infine, la presenza della Regina Elisabetta durante l’esibizione e alcuni riferimenti a Bill Gates e altri personaggi celebri sarebbero chiari segnali di un complotto a sostegno dell’ipotesi che l’intero spettacolo fosse in realtà tutt’altro che la celebrazione di apertura delle Olimpiadi, bensì di quello che viene definito un vero e proprio rituale per il coronavirus (minuto 00:45).

Si tratta di informazioni completamente prive di fondamento e di chiara impronta cospirazionista, potenzialmente pericolose in un momento così drammatico per la situazione sanitaria nazionale.

Le immagini riprese dalla cerimonia, andata in scena la sera del 27 luglio 2012 presso l’Olympic Stadium di Londra (con la regia di Danny Boyle) sono reali, come si può verificare guardando il video ufficiale, diffuso dal canale ufficiale delle Olimpiadi. Gli spezzoni sono stati estrapolati dal loro contesto, rimescolati in modo strumentale e nessuna delle insinuazioni viene in alcun modo documentata.

L’esibizione citata nel video oggetto di indagine (visibile dal minuto 43:50 al minuto 55:20 del video ufficiale) va in realtà inserita nel contesto dello spettacolo (della durata di ben quattro ore) dove veniva raccontata con un susseguirsi di performance artistiche il corso della storia e della cultura britannica, come spiegato dal sito ufficiale dell’evento.

La scena dei letti, dei bambini e degli infermieri danzanti era inserita nella sezione dedicata al secondo dopoguerra e si riferiva, in particolare, alla nascita del National Health Service (Nhs), il sistema sanitario del Regno Unito, ideato appunto nel 1946 ed entrato in funzione nel 1948. Si scelse – riportiamo per completezza il programma con l’intera scaletta dell’evento, dove l’esibizione citata è documentata alle pagine 26 e 27 – di dedicare un tributo al Great Ormond Street Hospital (Gosh), un ospedale pediatrico fiore all’occhiello della sanità del Paese. Ma non solo. L’esibizione è anche un omaggio alla narrativa per bambini inglese e ne ripercorre attraverso la lettura (se seguiamo l’esibizione originale, c’è J.K. Rowling – autrice della saga di Harry Potter – che legge ad alta voce un passo di Peter Pan, icona dello stesso ospedale) i racconti e i personaggi (buoni o cattivi) più celebri: i vari pupazzi, compresa la gigantesca marionetta incappucciata e vestita di nero che si vede al centro della scena non sono altro, insomma, che personaggi celebri delle fiabe inglesi: l’Acchiappabambini, Crudelia Demon, Capitan Uncino, la Regina di Cuori, Mary Poppins e, appunto, Voldemort.

Circa le singole allusioni pseudoscientifiche sul nuovo coronavirus all’interno del mashup, abbiamo già smentito in più occasioni l’ipotesi della teoria cospirazionista secondo cui Sars-CoV-2 sarebbe un virus creato o manipolato dall’uomo (qui e qui, e qui, per esempio).

In merito al presunto legame tra la rete per le telecomunicazioni 5G e la diffusione del virus sappiamo che la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha inserito l’ipotesi tra i casi di disinformazione più diffusi sulla pandemia. La presunta tossicità del 5G è totalmente infondata, come abbiamo avuto modo di verificare più volte (per esempio qui, qui e qui).

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