Tra il 15 e il 18 gennaio 2021 su Facebook sono stati pubblicati dei post (qui ad esempio) che riportano la notizia secondo cui in Norvegia 23 persone sarebbero deceduti a causa della vaccinazione contro la Covid-19. Stando a questi dati, si legge sempre sul social network, sarebbe 10 volte più facile morire a causa del vaccino piuttosto che dopo aver contratto la Covid-19.
Si tratta di una notizia riportata in modo fuorviante e impreciso: non tutti i decessi sono correlati alla vaccinazione, e vanno inseriti nel loro contesto.
Il 15 gennaio 2021 l’agenzia norvegese del farmaco (Anf) ha riportato la notizia di 23 decessi tra individui anziani (sopra gli 80 anni di età) sottoposti alla prima dose del vaccino Pfizer/BioNTech contro la Covid-19. La notizia è stata poi rilanciata nella stessa data dal British Medical Journal (Bmj). Nelle ore successive, secondo alcune fonti giornalistiche, la cifra sarebbe aumentata a 29 o a 33 decessi: il sito ufficiale dell’Anf, aggiornato al 18 gennaio 2021, continua a parlare di 23 decessi.
Limitandosi a quanto finora noto ufficialmente, secondo l’Anf e il Bmj, di tutti questi decessi finora 13 sono stati presi in esame per capire se sono correlati al vaccino Pfizer. Secondo Steinar Madsen, direttore dell’Anf, intervistato dal Bmj, si sospetta che alcune reazioni avverse del vaccino, come febbre, nausea e diarrea, per quasi tutti leggere e del tutto prive di rischi, potrebbero aver però contribuito al decesso in persone anziane particolarmente fragili e malate (affette da demenza, grave insufficienza cardiaca o broncopneumopatia cronica ostruttiva, secondo le dichiarazioni di Madsen all’emittente nazionale norvegese Nrk). Madsen ha aggiunto che «non siamo allarmati o preoccupati da ciò, perché si tratta di casi rarissimi in pazienti molto fragili con patologie gravi».
Ricordiamo che stiamo parlando di una categoria di pazienti su cui, come avevamo raccontato, non sono stati effettuati molti test clinici. Sempre secondo Bmj l’Anf, in seguito a questa segnalazione, chiede ora ai medici di valutare con molta attenzione i rischi e i benefici della vaccinazione per quei pazienti fragili e gravemente malati, discutendone con loro e con le famiglie prima di procedere alla vaccinazione.
Si tratta comunque di numeri molto piccoli. Come ricordano il Bmj e l’Anf, in Norvegia al 14 gennaio 2021 erano state vaccinate oltre 20.000 persone con (prendendo la cifra più alta in circolazione sui media) 33 decessi, da confrontare con un totale di circa 400 decessi alla settimana di residenti nelle Rsa norvegesi. Non sorprenderebbe quindi che alcuni vaccinati residenti nelle Rsa siano deceduti per cause naturali indipendentemente dal vaccino. L’Anf ha dichiarato il 14 gennaio 2021 che tutti i decessi avvenuti poco tempo dopo il vaccino vengono presi in esame durante la farmacovigilanza: un rapporto sempre del 14 gennaio 2021 dell’Anf commenta che «la procedura normale è di segnalare tutte le reazioni avverse sospette per nuovi vaccini […] anche quando la relazione causale non sembra essere per niente chiara».
Per quanto riguarda la diversa probabilità di morire con il vaccino o con la Covid-19, poniamo che il numero più alto di decessi riportato dai media (33) sia interamente causato dal vaccino. Si tratterebbe di 33 decessi su oltre 20.000 vaccinati, quindi circa 1,6 ogni 1.000 vaccinati. Per confronto il virus Sars-CoV-2 ha colpito a oggi (18 gennaio 2021) ufficialmente 58.651 persone in Norvegia, con un totale di 517 decessi riportati, ovvero 8,8 ogni 1.000 positivi. Ne deriva che anche nell’ipotesi – non dimostrata – che tutti i presunti 33 decessi fossero direttamente attribuibili al vaccino, il vaccino sarebbe comunque oltre 5 volte più sicuro della Covid-19 (e con ogni probabilità molti di più).
In conclusione i decessi ci sono stati e, data la fragilità dei pazienti, alcuni di questi potrebbero aver effettivamente sofferto pesantemente di effetti collaterali che per la quasi totalità delle persone sono insignificanti o quasi. Questo non significa però che tutti i decessi segnalati siano correlati al vaccino, né che ci sia «un rischio 10 volte maggiore di morire se si prende il vaccino» rispetto alla Covid-19. Si tratta semmai della conferma che la vigilanza sui vaccini (di cui abbiamo parlato all’interno di questo articolo) funziona in modo trasparente e che le linee guida per la vaccinazione possono venire modificate tempestivamente per tener conto di casi particolari.