Il 26 aprile 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la segnalazione, via email e nei commenti sul nostro sito, di un messaggio secondo cui uno studio del governo britannico avrebbe dimostrato che «i soggetti vaccinati saranno la causa del 60 – 70% dei ricoveri e dei decessi» e che «le persone “vaccinate” con già due dosi di vaccino ora costituiscono la maggior parte dei malati di corona nel Regno Unito». La fonte originale del messaggio sembra essere questo articolo in spagnolo del sito Mente Alternativa, pubblicato il 23 aprile 2021, ripreso da Europe Renaissance. In Italia il messaggio è stato condiviso su Facebook diversevolte, ed è stato rilanciato anche sul gruppo Telegram “Eventi Avversi Vaccino Covid”, seguito da oltre 17.000 utenti.
Negli articoli originali, questo dato viene portato come la prova di «morti di massa da vaccino» a conferma delle tesi di Geert Vanden Bossche, Vernon Coleman e in generale della teoria che la vaccinazione contro la Covid-19 provocherebbe «malattie causate dai vaccini».
Lo studio del governo britannico esiste e contiene un modello in cui la maggioranza dei malati di Covid-19 in futuro potrebbe essere tra i vaccinati, ma il modo in cui il dato è presentato è del tutto fuorviante e privo del suo contesto. In particolare, in nessun modo tale studio confermerebbe le teorie secondo cui il vaccino causerebbe i decessi o anche solo una recrudescenza della Covid-19.
Il documento citato dal messaggio è un rapporto tecnico che riporta i risultati di diversi modelli matematici che analizzano lo sviluppo della pandemia da Covid-19 in Inghilterra, pubblicato il 31 marzo 2021 da un gruppo di consulenza scientifica del governo britannico, lo Scientific Pandemic Influenza Group on Modelling (SPI-M). Nello specifico, si tratta di una valutazione sull’impatto del secondo passo della roadmap Covid-19, ovvero l’allentamento delle restrizioni avviato nel Regno Unito dal 12 aprile 2021. La roadmap è disponibile in questo thread Twitter postato dall’account ufficiale del Primo ministro britannico.
I modelli matematici valutati nel rapporto sono concordi nel prevedere una terza ondata in seguito alle riaperture e nel rapporto è scritto che, nelle proiezioni calcolate con i modelli, «la ripresa sia dei ricoveri che dei decessi è dominata da coloro che hanno ricevuto due dosi del vaccino, che comprendono rispettivamente circa il 60% e il 70% dell’ondata» come riportato dal messaggio a noi segnalato.
Il motivo di questo dato paradossale è però spiegato più avanti nello stesso documento. Come sottolineato esplicitamente nel documento del governo britannico, non è dovuto al fatto che i vaccini non siano efficaci (né tantomeno alla possibilità che possano causare ulteriori decessi o ceppi virali). Si tratta invece solo di un effetto statistico.
Vediamo di cosa si tratta. Sappiamo che i vaccini non sono efficaci al 100 per cento e nei modelli presi in considerazione dal rapporto si assume che il vaccino riduca il rischio di ricovero e di decesso in percentuali comprese tra l’80 e il 98 per cento, a seconda del vaccino e del modello matematico. I modelli ipotizzano anche che un 5 per cento degli over-50 non si vaccinerà. Poniamo dunque, come fa uno dei modelli presi in esame dal rapporto, che il vaccino sia efficace al 90 per cento: questo significa che su 100 persone, 5 potranno ammalarsi perché non vaccinati, ma altri 10 (il doppio) potranno ammalarsi comunque nonostante il vaccino. In totale quindi è comunque possibile che i vaccinati siano la maggioranza dei ricoverati. Non perché il vaccino non funzioni, ma perché i vaccinati saranno la stragrande maggioranza della popolazione: a quel punto la piccola percentuale di vaccinati che si ammala domina i casi di Covid-19.
In conclusione, è vero che uno studio del governo britannico ipotizza che in futuro (e non in questo momento, come suggerisce il messaggio a noi segnalato) le persone ricoverate o decedute per la Covid-19 potrebbero essere, in maggioranza, persone che erano state vaccinate. Questo però non significa che i vaccini saranno la «causa» dei decessi, come sostenuto nel messaggio, né significa che i vaccini non funzionino o, tantomeno, che stiano peggiorando la situazione. È invece un effetto statistico, dovuto al fatto che il vaccino non ha un’efficacia perfetta, in un contesto dove quasi tutta la popolazione è vaccinata.
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