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La falsa campagna pro-Kamala Harris orchestrata da un’organizzazione finanziata da Elon Musk

Si chiama “Progress 2028” e il suo scopo è danneggiare la corsa della candidata democratica alle prossime elezioni presidenziali

23 ottobre 2024
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Diritti e sussidi agli «immigrati irregolari», smantellamento «di politiche obsolete come la guerra alla droga» e riduzione della popolazione carceraria tramite programmi di riabilitazione. E ancora, il riacquisto obbligatorio su scala nazionale delle armi dai civili per ridurre la violenza nelle strade e scuole più inclusive per i giovani LGBTQ+, con corsi per i minori per affermare il proprio genere, anche senza l’intervento dei genitori. Queste sono solo alcune delle politiche contenute nella strategia “Progress 2028” che, secondo il sito sito dell’iniziativa, l’amministrazione di Kamala Harris attuerà in caso di vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo 5 novembre. «Dobbiamo partire subito nel 2025, dobbiamo pensare in grande e agire con coraggio per mostrare senza ombra di dubbio come appare davvero il progresso e fare il più possibile in modo che quando arriverà il 2028 sarà una valanga», si legge su Progress2028.com

C’è solo un problema: anche se la grafica ricorda la pagina ufficiale della campagna di Kamala Harris, “Progress 2028” non ha alcun legame né con il Partito Democratico statunitense, né con la candidata democratica. Le politiche presenti nel piano strategico sono rielaborazioni false, manipolatorie ed esagerate di quelle di Harris sulle tematiche citate. 

Come ha scoperto un’analisi di Open secrets, no-profit statunitense indipendente che indaga sul finanziamento delle campagne elettorali e sulle attività di lobbying, “Progress 2028” è infatti un’operazione ingannevole creata da Building America’s Future, un’organizzazione politica di destra che sostiene Donald Trump e che ha ricevuto finanziamenti per milioni di dollari da Elon Musk e da altri donatori.   

Building America’s Future e il finanziamento milionario di Elon Musk

Consultando documenti dell’azienda e dati sul dominio del sito, Open Secrets ha documentato che Building America’s Future ha registrato “Progress 2028” come nome fittizio il 23 settembre 2024, mentre il sito web “Progress2028.com” è stato creato tre giorni dopo.

Solo pochi giorni fa, il New York Times ha raccontato di come negli ultimi quattro anni Building America’s Future abbia raccolto e speso oltre 100 milioni di dollari, secondo quattro persone informate sul lavoro dell’organizzazione. Nell’attuale corsa presidenziale, il gruppo avrebbe speso più di 35 milioni di dollari per finanziare diverse campagne mediatiche, in particolare online, con l’obiettivo di strappare il sostegno liberale a Kamala Harris in alcuni specifici gruppi demografici, come uomini giovani e cittadini statunitensi musulmani, e avvantaggiare Donald Trump. 

Tra i finanziatori di Building America’s Future compare anche Elon Musk, sostenitore del candidato repubblicano divenuto da tempo megafono social dell’estrema destra globale, hanno scritto il Wall Street Journal e Reuters, citando fonti a conoscenza della questione. In base a quanto riportato da queste inchieste giornalistiche, i ricavi di Building America’s Future sono passati da circa 11 milioni di dollari nel 2021 a circa 53 milioni di dollari nel 2022, anno in cui Musk ha iniziato con le sue donazioni. 

L’inganno di “Progress 2028” 

Come abbiamo detto, le proposte politiche presenti sul sito “Progress2028.com” non corrispondono a quelle ufficiali leggibili sul sito della campagna ufficiale di Kamala Harris. Ad esempio, riporta il sito di fact-checking Maldita, «si parla di fornire assistenza abitativa e assistenza medica agli immigrati privi di documenti, cosa che il candidato democratico alla vicepresidenza, Tim Walz, ha negato». In un altro caso si legge che per combattere il cambiamento climatico, Harris avrebbe annunciato di voler vietare il fracking – la perforazione del terreno fino a raggiungere le rocce contenenti giacimenti di gas naturale. Promessa, però, mai pronunciata dalla candidata democratica. Per quanto riguarda la questioni delle armi, nel 2019 Harris aveva espresso il suo sostegno al riacquisto obbligatorio di armi d’assalto militari (il cosiddetto “gun buyback program”), ma successivamente le sue posizioni al riguardo sono cambiate: recentemente la candidata democratica ha dichiarato pubblicamente di possedere un’arma da fuoco.

In generale, tuttavia, l’obiettivo principale di questa operazione ingannevole è elencare le tematiche più divisive nell’opinione pubblica, inventare o estremizzare le posizioni di Harris al riguardo e far emergere attriti tra le diverse anime politiche del Partito Democratico in modo di allontanare le persone dall’andare a votare, scrive Open Secrets.

Inoltre, anche il nome “Progress 2028” è stato ideato per ingannare le persone e far passare la falsa iniziativa come una risposta democratica a “Project 2025”, un piano sviluppato dal think tank conservatore Heritage Foundation e scritto da molti conservatori che hanno lavorato nell’amministrazione di Trump o con essa. “Project 2025” è un controverso progetto politico di 900 pagine per il prossimo presidente repubblicano, che amplierebbe il potere presidenziale e imporrebbe una visione sociale ultraconservatrice su svariati temi, come l’architettura democratica del Paese, aborto e famiglia, clima ed economia, immigrazione e tecnologia. Il piano è stato ampiamente criticato e Trump ha preso le distanze da questo programma.

La promozione a pagamento sui social media negli “Stati indecisi” 

Open Secrets racconta anche che “Progress 2028” ha iniziato a investire nella pubblicità su Facebook e Instagram per un totale di quasi 200mila dollari nella sola settimana che va dal 13 ottobre al 17 ottobre. Anche questi messaggi diffondono false proposte attribuite a Kamala Harris, rimandando a leggere il programma intero completo al sito “Progress 2028.com”.

Screenshot realizzato dalla redazione di Facta il 23 ottobre 2024 con i dati pubblici delle inserzioni a pagamento della pagina Facebook Progress 2028 presenti nella libreria di Meta

Secondo i dati pubblici forniti dalla libreria apposita di Meta, queste inserzioni pubblicitarie sono state indirizzate principalmente a un pubblico situato in quegli “Stati indecisi” (i cosiddetti “Swing State”)  – come Carolina del nord, Pennsylvania, Georgia, Michigan, Arizona, Nevada e Wisconsin – dove la vittoria dell’uno o dell’altro candidato non è certa e per questo anche qualche migliaio di voti potrebbe decidere la corsa per la Casa Bianca, secondo diverse analisi.

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