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Tal Zaks di Moderna ha parlato della manipolazione del «software della vita», ma era una metafora

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16 marzo 2021
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Il 15 marzo 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via Facebook la richiesta di verificare un articolo, pubblicato il 12 marzo 2021 dal blog Un Universo e intitolato «Un importante scienziato di “Moderna” ha candidamente affermato: “Stiamo manomettendo i codici della vita”». Secondo il software di analisi dei social media CrowdTangle, al 16 marzo 2021 l’articolo è stato condiviso oltre 650 volte. L’articolo, che è la traduzione di un originale in inglese pubblicato il 9 marzo 2021 sul blog del giornalista americano Leo Hohmann, si riferisce a una conferenza Ted Talk del 2017 in cui Tal Zaks, direttore medico dell’azienda biotecnologica Moderna, avrebbe affermato «stiamo realmente manipolando i codici della vita». L’affermazione viene interpretata come prova del fatto che Moderna, tramite i vaccini a mRna, stia in realtà manipolando il genoma umano e, stando all’articolo, uno studio avrebbe dimostrato che l’mRna può «accelerare la crescita di cellule cancerogene».

La citazione è reale, ma il suo senso è stato travisato. Inoltre non è corretto sostenere che l’mRna causa il cancro. Andiamo con ordine.

La citazione di Zaks è stata pronunciata all’inizio della conferenza, qui al minuto 00:45. La frase completa è «sono qui oggi per dirvi che stiamo manipolando il software della vita [hacking the software of life, in lingua originale] e questo sta cambiando il modo in cui pensiamo alla prevenzione e al trattamento delle malattie». Al minuto 01:34 aveva approfondito la metafora, sostenendo che «se puoi cambiare quello che noi chiamiamo il software della vita, se puoi introdurre una linea di codice, questo ha grosse conseguenze per tutto, dall’influenza al cancro». Zaks però, nonostante la metafora possa sembrare ambigua, non sta parlando di ingegneria genetica.

Come spiegato chiaramente nella conferenza, la tecnologia di Moderna non manipola il genoma ma introduce nelle cellule un mRna che non entra mai in contatto con il Dna. Su Facta abbiamo approfondito in dettaglio perché la tecnologia a mRna non altera il genoma e non può essere considerata ingegneria genetica. La metafora di Zaks voleva intendere che l’mRna effettivamente introduce dell’informazione aggiuntiva, che viene poi interpretata dalla cellula e tradotta in proteine. Lo si può interpretare effettivamente come se aggiungessimo una linea di codice in un software: ma tale “aggiunta”, come abbiamo descritto nel nostro approfondimento, è temporanea e sempre esterna al nostro genoma.

In secondo luogo, non è vero che l’mRna provoca il cancro o accelera la crescita delle cellule cancerose. L’mRna di per sé non è una molecola artificiale o causa di patologie, è invece un tipo di molecola presente in tutti gli organismi viventi ed essenziale per la vita, tanto quanto il Dna o le proteine. La ricerca a cui l’articolo fa riferimento è uno studio pubblicato su Nature il 27 agosto 2018 e che mostrava come specifiche alterazioni patologiche dell’mRna (e non l’mRna in generale) possano avere un ruolo nelle leucemie, esattamente come alterazioni patologiche del Dna o delle proteine.

L’articolo oggetto della nostra verifica infine sostiene che «chiunque provi a imporre un’alterazione genetica va contro il Codice di Norimberga, che impone il consenso informato prima di ogni trattamento sanitario». Su Facta abbiamo già discusso di come in realtà il Codice di Norimberga sia citato spesso a sproposito, essendo relativo alle sperimentazioni mediche e non agli interventi di salute pubblica come, in questo caso, una campagna vaccinale.

In conclusione, la citazione è vera ma si tratta di una metafora il cui senso è stato travisato. La tecnologia di Moderna non altera il genoma, né il mRna causa tumori.

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