Questo video non mostra le proteste in Bangladesh del 2022 - Facta
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Questo video non mostra le proteste in Bangladesh del 2022

L’8 agosto 2022 è stato pubblicato su Twitter un video di 45 secondi che mostra diverse scene in cui la polizia, in tenuta antisommossa, spara a dei manifestanti.

Il filmato è accompagnato da un commento, scritto dall’autore del tweet, che recita: «Bangladesh scoppiano proteste dopo i rincari di oltre il 50% dei prezzi del carburante».

Si tratta di un contenuto circolato senza il contesto necessario alla sua comprensione e finito per veicolare una notizia falsa. Il video è reale ma non è stato girato in Bangladesh nel 2022. Andiamo con ordine.

Il 6 agosto 2022 il governo bengalese guidato da Sheikh Hasina, ha aumentato i prezzi dei carburanti di circa il 50 per cento, l’incremento più elevato dall’indipendenza del Paese nel 1971. L’economia dello Stato dell’Asia meridionale è da anni una delle più in crescita del mondo, tuttavia l’impennata globale dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari ha costretto il governo a chiedere prestiti alle agenzie mondiali e ad aumentare i prezzi del carburante.

Nei giorni successivi a questa decisione nella capitale Dacca, si sono scatenate manifestazioni e proteste contro la scelta del governo.

Il video oggetto della nostra analisi, però, non si riferisce a queste proteste. Infatti, il filmato era stato originariamente pubblicato su YouTube il 6 maggio 2013 dall’emittente inglese Channel 4 News e intitolato: “Rivolte in Bangladesh: Gli integralisti islamici si scontrano con la polizia”. Dal minuto 00:57 del video originale, infatti, è possibile vedere le immagini riportate nel tweet oggetto della nostra analisi.

Il 5 maggio 2013 erano scoppiate violenze in tutto il Bangladesh dopo che circa 200 mila sostenitori islamisti, guidati da Hefazat-e-Islam, una coalizione di organizzazioni islamiste, avevano chiesto l’approvazione di una legge anti-blasfemia e di punire i blogger atei che, a loro dire, avrebbero insultato l’Islam e il suo profeta. Gli scontri con le forze di sicurezza avevano causato danni e più di 40 morti.

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