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L’Ue non vuole sostituire le «carni europee» con quelle di rettili

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Il 31 gennaio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il giorno precedente su Facebook, che riporta un documento del ministero della Salute intitolato “Scambi intra-Ue e importazioni di carni di rettili di allevamento”.

Il documento è accompagnato da un testo, scritto dall’autrice del post, in cui si legge: «Attenzione! Hanno autorizzato a sostituire carni europee con carne di rettili allevati per consumo umano!!! Non abbiamo solo il problema degli insetti, signori».

Si tratta di un contenuto fuorviante, che utilizza un provvedimento del 2021 per veicolare una notizia falsa. 

La nota in oggetto è stata pubblicata dal ministero della Salute nel novembre del 2021 e recepisce il regolamento di esecuzione 2021/405 della Commissione europea datato 24 marzo 2021. Questa norma  istituiva «gli elenchi dei paesi terzi o loro regioni da cui è autorizzato l’ingresso nell’Unione di determinati animali e merci destinati al consumo umano».

La normativa europea definisce «rettili» gli animali appartenenti alle specie Alligator mississippiensis, Crocodylus johnstoni, Crocodylus niloticus, Crocodylus porosus, Timon Lepidus, Python reticulatus, Python molurus bivittatus o Pelodiscus sinensis, mentre fa riferimento all’espressione «carni di rettili» per indicare le loro parti commestibili. Le carni di rettili, secondo quanto stabilito dalla normativa europea, possono essere importate e commercializzate su tutto il territorio dell’Ue, a patto che provengano da Paesi terzi approvati dalla Commissione. 

Vale la pena sottolineare che la normativa non è stata introdotta con l’intento di «sostituire le carni europee» ma per armonizzare le norme di importazione dei singoli Stati membri. Come spiega questo opuscolo redatto dal ministero della Salute, infatti, le regole per l’importazione di carni di rettili erano precedentemente fissate dai singoli Stati

Per quanto riguarda l’Italia, l’importazione e la commercializzazione di carni rettili era consentita fino al 2008, quando fu vietata per evitare possibili danni alla salute pubblica, segnalate da un parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) risalente al 2007, che sottolineava il rischio di salmonella e trichinella dovuti a condizioni di importazione non adeguate. La Commissione ha eliminato questo rischio creando una lista di Paesi che rispettano gli standard dell’Unione europea, gli unici Paesi terzi dai quali potrà arrivare la carne di rettile.

Un’ulteriore prova del consumo di carni rettili prima del 2021 è contenuta nel testo della nota oggetto della nostra verifica, che chiarisce come vi siano «informazioni certe» precedenti al 1997 di un consumo di animali appartenenti alla specie “Crocodylus nilotikus” (il coccodrillo del Nilo) e che dunque questa specie potrà essere importata e commercializzata senza alcuna limitazione. 

Photo credits: Torkild Retvedt via Flickr

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