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No, l’Oms non ha ammesso che i test Pcr per individuare il nuovo coronavirus producono «un enorme numero di falsi positivi»

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5 febbraio 2021
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Il 21 gennaio 2021 su Facebook è stata pubblicato un post in cui si legge che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) avrebbe ammesso che i test eseguiti con la tecnica Polymerase chain reaction (Pcr) per individuare la positività di un soggetto al nuovo coronavirus Sars-CoV-2 produrrebbero «un enorme numero di falsi positivi». A conferma della notizia, nel post oggetto della nostra verifica viene linkato un articolo scritto in lingua inglese e pubblicato il 20 gennaio 2021 dal sito Gateway Pundit.

La notizia oggetto di analisi è falsa. Andiamo con ordine.

Gateway Pundit è stato definito da NewsGuard – azienda che analizza i siti di informazione stabilendone il grado di affidabilità – un sito di estrema destra che pubblica regolarmente contenuti falsi, fuorvianti e teorie del complotto.

Passiamo al contenuto dell’oggetto della nostra verifica. Come ha verificato il sito di fact-checking PolitiFact, il 20 gennaio 2021 l’Oms ha pubblicato un promemoria destinato ai tecnici di laboratorio in cui si sosteneva che i risultati positivi dei test devono essere interpretati con cura e nel contesto di altre informazioni, come l’osservazione clinica e la storia del paziente, per ridurre il rischio di falsi positivi. L’Oms ha quindi consigliato ai tecnici di laboratorio di utilizzare istruzioni appropriate per realizzare test Covid-19 in modo da garantire risultati accurati. La stessa Oms, contattata da Reuters, ha dichiarato di non aver mai sostenuto che i test Pcr per individuare il nuovo coronavirus sono difettosi, precisando che il contenuto del loro promemoria era stato estrapolato dal contesto originale.

Su Facta ci siamo già occupati in passato di casi di disinformazione sui test eseguiti con la tecnica Pcr (qui, qui e qui).

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