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Non è vero che nessuno ha controllato se i vaccini a mRna inducono la produzione di anticorpi contro Sars-CoV-2

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29 marzo 2021
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Il 28 marzo 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare le affermazioni della scrittrice e medico Silvana De Mari (di cui ci eravamo già occupati in precedenza) contenute in un video di 7 minuti e 23 secondi, pubblicato originariamente sulla piattaforma Rumble il 6 febbraio 2021.

Il tema principale del video, sviluppato a partire dal minuto 3:00, è il commento di un botta e risposta tra il giornalista Manuele Bonaccorsi e il medico Matteo Bassetti nella puntata di Report del 25 gennaio 2021, riguardante i vaccini contro la Covid-19. Alla domanda «Chi prende il vaccino potrà continuare, volendo, a diffondere [il virus Sars-CoV-2, n.d.r.]?» Bassetti ha replicato «Al momento non abbiamo dati certi. Io mi auguro che prevenga anche l’infezione e quindi possa anche ridurre in qualche modo la trasmissione del virus». De Mari nel video commenta scandalizzata, dicendo che per saperlo «sarebbe bastato fare il test sierologico a tutti coloro a cui è stato inoculato questo Rna». Questo test inoltre, secondo De Mari, dovrebbe essere effettuato anche prima del vaccino, per evitare «reazioni di iperreattività». De Mari afferma che nessuno avrebbe quindi misurato gli anticorpi sviluppati contro il virus Sars-CoV-2 dopo i vaccini a mRna.

Si tratta di un’affermazione falsa.

Lo sviluppo di anticorpi capaci di neutralizzare il virus dopo i vaccini a mRna è stato oggetto di interi studi e verificato fin da dicembre 2020 sia per il vaccino Pfizer sia per il vaccino Moderna. Allo stesso modo è stata verificata sperimentalmente, secondo due studi pubblicati entrambi il 1 febbraio 2021, la risposta immunitaria e la produzione di anticorpi dopo la prima dose di vaccino, in soggetti che erano già positivi agli anticorpi contro Sars-CoV-2. Si è osservato effettivamente una maggiore reazione, ma non pericolosa: è simile a quella di una persona già vaccinata con una singola dose che riceva la seconda, e infatti i ricercatori suggeriscono di usare una sola dose di vaccino in questo caso.

De Mari sembra dare per scontato, nella sua risposta, che risposta immunitaria e impossibilità di trasmettere il virus vadano di pari passo. Non è vero, come avevamo discusso in precedenza, e a fine gennaio 2021, come diceva correttamente Bassetti, mancavano effettivamente dati sulla trasmissione. Oggi iniziano a esserci dati positivi: per esempio secondo uno studio pubblicato il 10 marzo 2021 sulla rivista Clinical Infectious Diseases i vaccini a mRna potrebbero ridurre l’infezione, e non solo i sintomi, di circa l’80 per cento.

Nel video ci sono altre affermazioni false o fuorvianti, che affrontiamo di seguito brevemente. De Mari al minuto 1:17 afferma che il vaccino Pfizer non è sicuro in quanto «ha effetti collaterali molto gravi specificati nel foglietto di istruzioni». In realtà il foglio informativo del vaccino Pfizer riporta, come unico effetto collaterale grave, le reazioni allergiche, che sono estremamente rare e possono accadere con qualunque vaccino.

Al minuto 06:10 Silvana De Mari sostiene che per ridurre i sintomi «ci basta l’idrossiclorochina», un farmaco che come abbiamo discusso in dettaglio più volte, non ha dato risultati positivi durante gli studi clinici.

Infine De Mari afferma, al minuto 06:21 che «l’Italia ha ancora il record delle reazioni avverse». È vero che l’Italia è prima in Europa per segnalazioni di eventi avversi al vaccino ma, come abbiamo spiegato, non è affatto un dato allarmante come sembra, ed è legato all’efficienza del nostro sistema di sorveglianza vaccinale.

In conclusione, il video di Silvana de Mari contiene affermazioni false. In particolare, a differenza di quanto affermato nel video, era stato ampiamente confermato fin da dicembre 2020 che i vaccini a mRna inducono la produzione di anticorpi contro il virus Sars-CoV-2.

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