Il 27 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo pubblicato il 20 gennaio 2022 da Eventi Avversi News, sito web di cui ci eravamo occupati per alcuni casi di disinformazione sui vaccini contro la Covid-19.
L’articolo oggetto della segnalazione si intitola “Compagnia di assicurazione sulla vita nega il risarcimento a un uomo morto per il vaccino Covid-19, è suicidio” e riporta la storia di «un ricco e anziano imprenditore di Parigi morto a seguito di un’iniezione di vaccino Covid-19» che non avrebbe ricevuto il premio assicurativo, come da accordi precedentemente stipulati, perché «gli effetti collaterali dei vaccini Covid sono noti e pubblicati e il defunto ha preso parte a un esperimento a proprio rischio». L’articolo conclude dunque che, secondo la compagnia assicurativa, «l’uso di farmaci o trattamenti sperimentali, comprese le somministrazioni di vaccini Covid, è espressamente escluso dal contratto di assicurazione».
Si tratta di una notizia falsa.
Innanzitutto, la notizia del «ricco e anziano imprenditore di Parigi morto a seguito di un’iniezione di vaccino Covid-19» non trova conferme su alcun mezzo d’informazione e lo stesso articolo segnalato non riporta ulteriori dettagli per chiarire la vicenda. Lo stesso vale per il mancato pagamento della polizza assicurativa, notizia di cui non è possibile verificare l’autenticità a causa dei pochi dettagli forniti.
L’articolo di Eventi Avversi News è inoltre una semplice traduzione di quello apparso il 14 gennaio su Free West Media – già diffusore di disinformazione sui vaccini – che a sua volta cita come fonte Carlo Alberto Brusa, ex candidato di Forza Italia alla Camera dei Deputati e ora divenuto noto in Francia per il suo attivismo contro i vaccini. Lo stesso articolo di Free West Media, tuttavia, precisava come le accuse di Brusa non siano accompagnate da «fonti o atti giudiziari».
Già in passato i protagonisti dell’industria assicurativa e le autorità regolative del settore avevano smentito la notizia di problemi con le polizze stipulate da persone vaccinate contro la Covid-19. Il 12 marzo 2021, ad esempio, l’American Council of Life Insurers (organizzazione che rappresenta 280 compagnie assicurative americane) aveva dichiarato sul suo sito web che «i contratti di assicurazione sulla vita sono molto chiari riguardo il funzionamento delle polizze e sulle eventuali cause che potrebbero portare alla negazione di un risarcimento», aggiungendo che «gli assicuratori sulla vita non considerano se un assicurato abbia ricevuto o meno un vaccino contro la Covd-19 quando decidono se pagare un sinistro».
La stessa posizione è stata ufficializzata anche dagli enti regolatori di Maryland, New York, Texas, Pennsylvania, Wisconsin e Washington, che hanno ribadito come il fatto che un soggetto sia vaccinato o meno contro la Covid-19 è irrilevante ai fini del pagamento di un’assicurazione sulla vita. Venendo al contesto francese, la smentita è arrivata direttamente da France Assureus, la federazione degli assicuratori francesi, che il 22 gennaio 2022 ha pubblicato un comunicato per bollare come «fake news» la clausola delle assicurazioni sulla vita relative alla vaccinazione. «Tale clausola non esiste» ha sottolineato France Assureurs, che «si rammarica di questo tentativo di disinformazione su un tema di salute pubblica essenziale come la vaccinazione e ricorda che i contratti assicurativi non prevedono esclusioni relative alle conseguenze della vaccinazione».
La possibilità che una compagnia assicurativa abbia negato il pagamento della polizza a causa della vaccinazione, dunque, non è solo priva di ogni fondamento fattuale, ma è stata a più riprese negata dai protagonisti del settore.