Non ci sono prove che alcuni vaccini contro la Covid-19 aumentino il rischio di contrarre l’Hiv - Facta
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Non ci sono prove che alcuni vaccini contro la Covid-19 aumentino il rischio di contrarre l’Hiv

L’8 aprile 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un articolo pubblicato il 1 aprile 2021 da ImolaOggi e intitolato «Vaccini Covid, studio: alcuni aumentano il rischio di contrarre l’HIV». L’articolo è in realtà la copia di quanto pubblicato lo stesso giorno da Affaritaliani.it e intitolato «Dubbi sui vaccini: aumentano il rischio di contrarre l’HIV?». Gli articoli sostengono che uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Lancet avrebbe dimostrato che alcuni vaccini contro la Covid-19 tuttora in sperimentazione potrebbero aumentare il rischio di contrarre il virus Hiv.

Non ci sono ancora prove a supporto di questa affermazione. È vero che questo rischio è stato ipotizzato per alcuni vaccini contro la Covid-19, ma al momento non ci sono dati specifici al riguardo. L’eventuale rischio, in ogni caso, non riguarda nessuno dei vaccini fino ad ora approvati in Europa. Andiamo con ordine.

Lo «studio» è in realtà una lettera di quattro ricercatori americani, pubblicata il 19 ottobre 2020, sul rischio che i vaccini contro la Covid-19 basati su uno specifico vettore virale – l’adenovirus Ad5 – possano aumentare il rischio di contrarre Hiv. Questo fenomeno, di cui non si conoscono ancora le cause, si è effettivamente verificato durante gli studi clinici di un vaccino proprio contro Hiv, compiuti tra 2008 e 2015. 

Nessuno dei vaccini oggi approvati contro la Covid-19 in Europa usa l’adenovirus Ad5 (AstraZeneca usa un virus di scimpanzé noto come ChadOx1, Johnson&Johnson usa Ad26). Come spiegava un articolo giornalistico pubblicato sempre il 19 ottobre 2020 sulla rivista Science (in parte ripreso anche da ImolaOggi e Affaritaliani.it), gli altri vettori virali non hanno mai dato problemi simili. Inoltre, come riportato sempre da Science, il problema sembra specifico per i vaccini contro Hiv: i vaccini contro Ebola basati su Ad5, testati su una popolazione dove Hiv è molto diffuso, non hanno dato lo stesso problema. 

Esistono comunque vaccini contro la Covid-19 basati sull’adenovirus Ad5 e non ancora approvati in Europa: tra questi, come abbiamo discusso su Facta, lo Sputnik V russo e il cinese CanSino. Un altro vaccino, oggi ancora fermo agli studi di fase 1 e che usa questo vettore virale è l’ImmunityBio statunitense. 

In conclusione, a differenza di quanto afferma il titolo di ImolaOggi, non esiste uno «studio» che dimostri che alcuni vaccini contro la Covid-19 aumentino il rischio di contrarre Hiv. È vero che in passato i vaccini contro Hiv basati su uno specifico tipo di vettore virale (l’adenovirus Ad5) hanno mostrato l’effetto paradossale di aumentare la probabilità di contagio da Hiv, ed è vero che alcuni ricercatori hanno messo in guardia da questa possibilità nei confronti dei vaccini contro la Covid-19. Non ci sono dati però sui vaccini oggi esistenti o allo studio contro la Covid-19, né è chiaro se, in generale, questo fenomeno possa accadere con vaccini contro virus diversi da Hiv. 

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