Le parole di Roberto Burioni sulla sperimentazione del vaccino terapeutico contro il cancro sono state travisate - Facta
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Le parole di Roberto Burioni sulla sperimentazione del vaccino terapeutico contro il cancro sono state travisate

Il 9 maggio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato su Facebook. Il video mostra una dichiarazione fatta durante un programma televisivo da Roberto Burioni. Nella clip di 21 secondi si vede il virologo e immunologo, nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” su Rai3, affermare: «Può essere anche terminata prima se c’è il segno che il farmaco funziona molto bene. Dura fino al 2025, ma nel dicembre del 2023 la comunità scientifica si accorge che chi prende questo farmaco non muore e che ha un beneficio lì si chiude».

Il filmato è accompagnato da un testo, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook, in cui alle parole di Burioni viene aggiunto un commento finale: «“dura fino al 2025 (la sperimentazione NdR) ma può finire anche prima. Se noi, cioè la comunità scientifica, ci accorgiamo che chi prende questo farmaco non muore e…che è un beneficio, lì si chiude”. Quindi è una sperimentazione, l’accendiamo? È un famaco, l’accendiamo? “Se ci accorgiamo che non muore”».

Secondo questo contenuto, quindi, il virologo Burioni avrebbe detto che se la sperimentazione di un farmaco non avesse portato alla morte di un paziente, allora si sarebbe interrotta prima perché significa che il farmaco funziona.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine.

La clip diffusa sul social network è presa dalla puntata di “Che tempo che fa” andata in onda su Rai3 il 23 aprile 2023. In quell’occasione, il conduttore Fabio Fazio stava commentando la notizia di un vaccino terapeutico a mRna contro il cancro – annunciato da Moderna, società statunitense che opera nel campo delle biotecnologie – insieme a Roberto Burioni, ospite fisso della trasmissione, e all’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel, in collegamento dagli Stati Uniti. 

Durante l’intervista (che va dal minuto 01:02:00 al minuto 01:12:40), Bancel afferma che esiste la possibilità che un simile vaccino terapeutico sia pronto entro il 2030, specificando che è attualmente in corso la fase 3 della sperimentazione clinica del farmaco contro il melanoma la cui conclusione è prevista entro il 2025. Bancel aggiunge poi che il tempo per avere disponibile un simile vaccino terapeutico è importante perché le persone nel mondo muoiono tutti i giorni a causa dei tumori. 

Dopo le parole dell’amministratore delegato di Moderna, Burioni aggiunge che quando si parla di fase 3 di una sperimentazione clinica si intende quella finale, prima cioè dell’approvazione da parte degli enti preposti del farmaco. Inoltre, specifica il virologo italiano, «la sperimentazione può essere anche terminata prima, se c’è il segno che il farmaco funziona molto bene. Dura fino al 2025, ma se nel dicembre del 2023 la comunità scientifica si accorge che chi prende questo farmaco non muore e che ha un beneficio, lì si chiude». Con questa frase, quindi, Burioni intende dire che i pazienti malati di cancro, prendendo questo farmaco specifico, hanno un beneficio e non muoiono a causa della malattia, allora la sperimentazione potrebbe terminare prima del previsto, perché c’è la prova che il vaccino terapeutico funziona.

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