Gates e l’OMS non hanno predetto la pandemia di Covid-19 - Facta
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Gates e l’OMS non hanno predetto la pandemia di Covid-19

Aggiornamento: L’articolo è stato modificato il 3 gennaio 2024. Nella versione precedente avevamo scritto “1.483 eventi pandemici in 172 Paesi” invece di “1.483 eventi epidemici in 172 Paesi”.

Il 22 dicembre 2023 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un messaggio inviato lo stesso giorno su Telegram. Secondo quanto si legge nel messaggio, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) «nel rapporto pubblicato il 18 settembre 2019 dal Global Preparedness Monitoring Board» avrebbe annunciato di «stare per creare un agente patogeno respiratorio rilasciato accidentalmente o intenzionalmente» perché «il mondo avrebbe dovuto accettare un vaccino universale». 

In allegato è presente anche un video in cui viene spiegato nel dettaglio quanto scritto nel messaggio, specificando che Bill Gates, con la sua fondazione, avrebbe predetto il nuovo coronavirus durante un evento chiamato «Event 201», da lui organizzato a ottobre 2019. Nel filmato si sostiene dunque che l’OMS e Bill Gates «hanno intenzionalmente creato e diffuso quello che loro chiamano un agente patogeno respiratorio per costringere le persone a ricevere una serie infinita di inoculi dell’arma biologica che hanno chiamato vaccino».

Lo stesso filmato circola anche su Facebook.

Si tratta di un contenuto fuorviante che veicola una serie di notizie false.

A settembre 2019 il Global Preparedness Monitoring Board (Gpmb) – un’agenzia creata dall’OMS e della Banca mondiale per rispondere all’epidemia dell’Ebola in Africa occidentale – aveva pubblicato il proprio rapporto annuale intitolato “A World at Risk” (in italiano, “Un mondo in pericolo”) in cui segnalava il pericolo di una futura pandemia che avrebbe potuto danneggiare l’economia globale e creare un forte disordine sociale. Soltanto tra il 2011 e il 2018, si legge nel documento, erano stati rintracciati 1.483 eventi epidemici in 172 Paesi, come influenza, sindrome respiratoria acuta grave (Sars), sindrome respiratoria medio-orientale (Mers), ebola, zika, peste, febbre gialla

Nel documento veniva dunque citata la Sars diffusasi a fine 2002 e che provocò più di 8mila casi in oltre 30 Paesi, ma non si faceva riferimento al nuovo coronavirus Sars-CoV-2, identificato a Wuhan, in Cina, solo nel dicembre 2019. Nel report dell’OMS e della Banca mondiale si parlava, invece, di possibili emergenze sanitarie e di possibili epidemie causate da virus respiratori. Infatti, come spiegato dal ministero della Salute italiano, i coronavirus, tra cui il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2), sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la Mers, la Sars e la Covid-19. 

Inoltre, nel rapporto annuale 2019 il Gpmb spiegava anche come prepararsi a una pandemia di agenti patogeni respiratori letali e che si diffondono rapidamente, specificando che il rischio di una pandemia non deriva solo da agenti patogeni naturali, ma anche creati in laboratorio grazie agli sviluppi scientifici. Per questo motivo, si legge ancora, bisogna essere preparati ad affrontare anche una pandemia di agenti patogeni respiratori rilasciati accidentalmente o deliberatamente. 

Ma nel documento non veniva mai affermato che l’OMS stava per «creare un agente patogeno respiratorio rilasciato accidentalmente o intenzionalmente», al contrario di quanto riportato nel messaggio su Telegram. Inoltre, sempre nel rapporto del Gpmb veniva menzionata la necessità di «adeguati investimenti per lo sviluppo di vaccini innovativi», ma non è riportato da nessuna parte che tutto il «mondo avrebbe dovuto accettare un vaccino universale». 

Per quanto riguarda poi “Event 201”, si tratta di un’esercitazione pandemica puramente dimostrativa organizzata e condotta a New York nell’ottobre 2019 dal Johns Hopkins Center for Health Security (Jhchs), dal World Economic Forum (WEF) e dalla fondazione Bill & Melinda Gates. Durante l’evento è stata simulata una pandemia globale di coronavirus per sottolineare la necessità di una cooperazione globale pubblica e privata per contrastare gli impatti economici e sociali di gravi pandemie. 

Come già spiegato su Facta, il Johns Hopkins Center for Health Security aveva poi chiarito che durante l’esercitazione non era stata fatta nessuna previsione circa la reale diffusione di un virus potenzialmente mortale e che i dati utilizzati per modellare una pandemia immaginaria di coronavirus non corrispondono a quelli reali del nuovo coronavirus SARS-CoV-2. 
Dunque, come dimostrato anche da diversisiti di fact-checking, “Event 201” non ha nulla a che fare con il nuovo coronavirus e non ci sono prove che l’evento fosse destinato a innescare l’attuale pandemia di Sars-CoV-2.

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