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Questa lettera non è stata diffusa dal Centro di medicina e contiene informazioni false

Questa lettera non è stata diffusa dal Centro di medicina e contiene informazioni false

11 agosto 2022
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L’8 agosto 2022 è stato pubblicato un tweet in cui è presente la foto di una lettera scritta su carta intestata del Centro di medicina della clinica veneta di Montebelluna, una rete di strutture sanitarie private. Il testo è attribuito al dottor Pietro Gasparoni, specialista in endocrinologia e medicina interna. Il contenuto della lettera è un appello contro la vaccinazione anti-Covid, in particolare contro la quarta dose dei vaccini a mRna che, secondo quanto riportato, distruggerebbero il sistema immunitario e causerebbero una serie di patologie.

L’immagine è accompagnata da un commento, scritto dall’autore del post, che recita: «Centro di medicina di Castelfranco Montebelluna ecc ecc. Lo afferma il dott. Gasparoni…».

Nel testo della lettera Gasparoni sostiene che la proteina Spike, quella «che permette al virus di agganciarsi alle cellule umane», sia dannosa per il sistema immunitario, indebolendolo. Sempre secondo quanto scritto dall’endocrinologo, l’indebolimento del sistema immunitario dei vaccinati avrebbe provocato un numero crescente di positivi. Inoltre, ci sarebbe una correlazione tra i vaccini anti-Covid a mRna e l’insorgenza di alcune malattie quali l’herpes zoster, comunemente noto come fuoco di Sant’Antonio, la tiroidite virale, malattie autoimmuni o «miocardiopatie», cioè patologie che colpiscono il muscolo cardiaco.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola diverse informazioni false.

Prima di tutto è necessario specificare che non si tratta di una comunicazione ufficiale del Centro di medicina. Lo stesso centro, con un post su Facebook pubblicato l’8 agosto 2022, ha precisato di dissociarsi dal documento «integralmente, sia nelle forme che soprattutto nei contenuti», indicando inoltre che l’accaduto è stato segnalato alle autorità competenti. Inoltre, il Centro di medicina ha specificato che dal 9 agosto 2022 non collabora più con il dottor Gasparoni.

Il documento oggetto di analisi è in realtà un testo scritto da Gasparoni sul proprio profilo Facebook (il post non è più disponibile, ma si può leggere il suo contenuto qui) nei primi giorni di luglio. La stessa foto della lettera è stata condivisa su Facebook l’8 agosto 2022 dall’endocrinologo che sostiene si tratti di «un allegato ad una relazione medica firmata» e ne chiede la massima condivisione. 

Passiamo al contenuto della lettera che stiamo analizzando.

Prima di tutto è necessario specificare che il virus Sars-CoV-2 infetta le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. I vaccini a mRna sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. È priva di fondamento l’affermazione secondo cui la proteina Spike sia pericolosa per l’essere umano e, al contrario di quanto scritto nella lettera in analisi, comprometta l’immunità a lungo termine di chi si sottopone ai vaccini a mRna.

In secondo luogo, Gasparoni scrive che chi è vaccinato con più dosi «con facilità prende il Covid19», come dimostrato dalla situazione odierna in cui si verifica un «numero crescente di positivi». 

Tuttavia, come avevamo già scritto su Facta, la comparazione tra i casi positivi in diversi periodi non rappresenta un dato utile per dimostrare l’inefficacia dei vaccini poiché nel tempo molte variabili sono cambiate, come la capacità di fare tamponi, la contagiosità delle varianti del Coronavirus e le misure di contenimento in atto. Inoltre, è importante sottolineare che, se l’efficacia dei vaccini contro il contagio è calata nel tempo, quella contro i casi gravi della malattia e il decesso resta alta, come spiegato nel report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) del 3 agosto 2022.

In aggiunta, l’endocrinologo presenta una serie di correlazioni tra diverse malattie e i vaccini anti-Covid a mRna. Anche queste affermazioni sono false. Andiamo con ordine.

Come spiegato dall’Istituto superiore di sanità, l’herpes zoster è un’infezione causata dal virus varicella zoster (Vzv), che appartiene alla famiglia degli herpes virus: «il virus dopo aver causato la varicella, rimane inattivo nel tessuto nervoso per poi risvegliarsi, a distanza di molti anni, sotto forma di fuoco di Sant’Antonio». Questo significa che l’herpes zoster può manifestarsi solo in persone che sono state precedentemente infettate. 

In più, l’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (Mhra) del Regno Unito ha spiegato che: «Il gruppo di lavoro di esperti ha avvisato che i tassi di segnalazione per l’herpes zoster dopo la vaccinazione anti Covid-19 non erano maggiori di quelli che si verificano naturalmente nella popolazione generale» e che, nel complesso, «non è stata indicata una relazione causale tra la vaccinazione contro la Covid-19 e l’herpes zoster negli adulti o nei bambini».

La correlazione tra herpes zoster e vaccini anti-Covid a mRna è quindi fuorviante, come hanno confermato anche altri studi.

Anche per le varie tipologie di tiroidite virale, cioè una malattia infiammatoria acuta della tiroide probabilmente causata da un virus, ad oggi non è stata dimostrata una correlazione causale con i vaccini anti-Covid. Secondo uno studio pubblicato il 9 giugno 2022 sulla rivista scientifica Endocrine, nei dati EudraVigilance, database dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), sono stati segnalati rari casi di questo tipo di malattie dopo la somministrazione di vaccini a mRna contro la Covid-19, ma non esistono ancora studi osservazionali che possano confermare questo tipo di legame e il beneficio dei vaccini anti-Covid supera il rischio potenziale associato alle tiroiditi virali.

Inoltre, un’altra ricerca pubblicata il 14 febbraio 2022 sulla rivista Infectious Disease Reports, che ha esaminato alcuni casi di tiroidite subacuta successiva alla vaccinazione anti-Covid, ha confermato che «non è possibile trarre conclusioni statisticamente rilevanti» a causa dei «pochi casi trovati in letteratura e dell’eterogeneità della popolazione colpita descritta».

Proseguendo, nel testo che stiamo analizzando Pietro Gasparoni sostiene che i vaccini anti-Covid siano la causa dell’insorgenza di malattie autoimmuni, cioè una reazione del sistema immunitario che, non riconoscendo più come propri i tessuti e le cellule di cui è composto l’organismo, li aggredisce. Anche in questo caso si tratta di un’informazione falsa.

Come affermato da Health Feedback, rete di scienziati che si occupa di distinguere fatti e finzione in ambito medico-sanitario, gli studi condotti «non hanno rilevato una maggiore incidenza di malattie autoimmuni nelle persone vaccinate rispetto a quelle non vaccinate». Anche il Department of health and aged care del governo australiano ha confermato che le malattie autoimmuni «sono malattie croniche (a lungo termine)» e non ci sono prove che suggeriscano che i vaccini anti-Covid possano causare questo tipo di disturbi.

Infine, è necessario segnalare che dopo la vaccinazione anti Covid con vaccini a mRna sono stati segnalati rari casi (qui e qui) di miocardite e pericardite, patologie che colpiscono il muscolo cardiaco. I Centers for disease control and prevention (Cdc), organizzazione statunitense che protegge la salute pubblica e organo del Dipartimento della salute degli Stati Uniti, nell’aprile 2022 hanno pubblicato un report secondo cui complicazioni cardiache, in particolare miocardite e pericardite, sono state associate all’infezione da Sars-CoV-2 e alla vaccinazione con mRna e, anche se le complicazioni cardiache erano rare sia dopo l’infezione, sia dopo la vaccinazione, i rischi legati a queste complicazioni erano più elevati dopo l’infezione che dopo la vaccinazione. Inoltre i Cdc hanno reso chiaro il fatto che i risultati di questo rapporto sono stati soggetti a diverse limitazioni.

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