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Le giustificazioni di Sgarbi per non indossare la mascherina alla Camera non sono scientificamente valide

Le giustificazioni di Sgarbi per non indossare la mascherina alla Camera non sono scientificamente valide

24 marzo 2021
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Il 24 marzo 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare la fondatezza della richiesta del deputato Vittorio Sgarbi che, in questo intervento alla Camera del 23 marzo 2021, chiedeva di poter parlare senza la mascherina.

Sgarbi ha argomentato la sua posizione dichiarando di non averne bisogno in quanto «mi hanno fatto conoscere di aver avuto, nel mese di dicembre, il Covid, e quindi di avere gli anticorpi» e di avere un certificato medico che gli permetterebbe l’esenzione dall’obbligo di indossare la mascherina. Come ulteriore motivazione Sgarbi ha affermato «in ordine al fatto che, dopo ulteriori visite, risulto affetto da cancro, le chiedo di poter parlare senza la mascherina». Alla risposta negativa del vicepresidente della Camera, Andrea Mandelli, Sgarbi replica che si tratta di un obbligo irragionevole, in quanto la Covid-19 è una malattia «di cui è immune» e che «non può trasmettere».

L’affermazione di Sgarbi sull’immunità è falsa. Inoltre, la sua malattia non è una giustificazione per abbandonare l’uso della mascherina. Andiamo con ordine.

L’immunità acquisita dopo l’infezione naturale da Sars-CoV-2 non è necessariamente permanente ed è possibile reinfettarsi. Secondo un ampio studio pubblicato su Lancet il 17 marzo 2021, che ha analizzato quattro milioni di pazienti danesi, in media l’infezione da Sars-CoV-2 offre una protezione di circa l’80 per cento dalla reinfezione. Protezione che però cala al 47 per cento nei soggetti sopra i 65 anni (Vittorio Sgarbi, nato l’8 maggio 1952, ha 68 anni). Sgarbi quindi ha circa metà delle chances di infettarsi ed essere di nuovo contagioso rispetto a chi non ha mai avuto la Covid-19: non può quindi considerarsi del tutto immune.

In secondo luogo, la diagnosi di cancro non è in alcun modo un motivo per abbandonare l’uso della mascherina. Al contrario, è esplicitamente consigliata per i pazienti oncologici dall’Associazione italiana di oncologia medica, ma anche dall’Associazione italiana contro le leucemie. Secondo l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, in una serie di domande e risposte pubblicate il 5 marzo 2021 su vaccini anti Covid-19 e cancro, «l’uso di mascherine ffp2, di gel disinfettante e il distanziamento sociale devono rimanere le prime e indispensabili misure di prevenzione per i malati di cancro».
In conclusione, gli argomenti di Vittorio Sgarbi non giustificano l’esenzione dall’uso della mascherina, che invece almeno nei luoghi chiusi sono utili, insieme ad altre misure, per proteggere sé stessi e gli altri dal contagio con il virus Sars-CoV-2.

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