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No, il midazolam non è stato utilizzato per uccidere i pazienti affetti da Covid-19

No, il midazolam non è stato utilizzato per uccidere i pazienti affetti da Covid-19

19 febbraio 2024
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Il 19 febbraio 2024 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un post pubblicato quattro giorni prima su Facebook contenente lo screenshot di un messaggio pubblicato sul canale Telegram di «Cesare Sacchetti». Questo messaggio riporta un presunto documento dell’Emilia-Romagna sulle «indicazioni pratiche per l’impiego di morfina e midazolam in corso di polmonite Covid19» e un commento secondo cui «in Inghilterra hanno utilizzato il Midazolam per uccidere i pazienti con l’influenza Covid», e «anche in Emilia Romagna è stato utilizzato il Midazolam per gli stessi pazienti».

Il post su Facebook è accompagnato da un commento che recita: «Eccovi una prova di come i pazienti COVID venivano volutamente eliminati negli ospedali con il Midazolam».

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto precisiamo che «Cesare Sacchetti» è un influencer complottista annoverato da NewsGuard nella lista dei super-diffusori di disinformazione sulla Covid-19, e di cui ci siamo più volte occupati su Facta.

Passiamo al contenuto oggetto d’analisi. Il midazolam è un farmaco approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) appartenente alla classe di medicinali chiamati benzodiazepine, ovvero i sedativi. Questo farmaco è usato in medicina per indurre sedazione cosciente (uno stato di veglia caratterizzato da calma e sonnolenza) prima e durante procedure diagnostiche o terapeutiche con o senza anestesia locale, sedazione in unità di terapia intensiva, per induzione e il mantenimento dell’anestesia, per alleviare l’ansia e la tensione muscolare e per aiutare a gestire l’irrequietezza e l’agitazione nelle cure palliative.

La notizia secondo cui il midazolam sarebbe stato utilizzato in Inghilterra per uccidere le persone anziane è stata diffusa in origine nel 2021 dal cospirazionista David Icke. Come dimostrato all’epoca dai fact-checker di Full Fact, la tesi di Icke, che nega l’esistenza della pandemia di Covid-19, è del tutto infondata, e non ci sono prove che sostengono quanto da lui affermato.

Il documento citato su Telegram, invece, è stato pubblicato il 26 marzo 2020 sul sito internet della Società italiana di cure palliative (Sicp) e fa parte delle linee guida e delle indicazioni della Rete delle cure palliative dell’Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Bologna sul trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Come si può leggere nel documento, il midazolam è stato effettivamente utilizzato in Emilia-Romagna nei pazienti con polmonite in caso di dispnea, quindi con difficoltà respiratoria, e per ottenere la sedazione palliativa nei pazienti con sintomi refrattari e/o in fase agonica.

Tra l’altro il midazolam è stato utilizzato anche in altri ospedali italiani, ad esempio il Niguarda di Milano, come farmaco ipnotico e sedativo nei pazienti con Covid-19 in terapia intensiva, o in fase di degenza, riabilitazione e dimissione.

Non esistono tuttavia prove per affermare che questo farmaco sarebbe stato utilizzato per «eliminare i pazienti negli ospedali» durante la pandemia da Covid-19, al contrario di quanto affermato nel post oggetto di analisi.

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