No, la Russia non considera Derek Chauvin un «prigioniero politico» e non ha proposto di scambiarlo con Navalny - Facta
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No, la Russia non considera Derek Chauvin un «prigioniero politico» e non ha proposto di scambiarlo con Navalny

Il 21 aprile 2021 il canale Telegram di Cesare Sacchetti – influencer complottista di cui ci siamo più volte occupati e che avevamo annoverato tra i principali diffusori di disinformazione nell’anno 2020 – ha pubblicato un testo riguardante una presunta presa di posizione del «consiglio presidenziale russo per i diritti umani», che avrebbe dichiarato la condanna dell’ex poliziotto Derek Chauvin per l’uccisione di George Floyd «il risultato di un processo politico». 

Secondo Sacchetti, lo stesso consiglio avrebbe proposto uno scambio tra Chauvin e Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin attualmente in prigione per appropriazione indebita e ritenuto in gravi condizioni di salute. La fonte della notizia sarebbe un articolo del sito russo panorama.pub, dal titolo: “Il Consiglio presidenziale russo per i diritti umani riconosce Derek Chauvin come prigioniero politico”.

Il testo oggetto della nostra verifica

Si tratta di una notizia falsa, diffusa partendo dalla traduzione di un articolo satirico. 

Innanzitutto, il Consiglio presidenziale russo per i diritti umani esiste davvero ed è un organo consultivo nato per assistere il presidente della federazione russa nella garanzia e nella protezione dei diritti umani. La notizia di una presa di posizione contro la sentenza comminata a Derek Chauvin non compare tuttavia sul sito ufficiale del Consiglio, né su alcuna testata internazionale affidabile. 

Venendo all’articolo, il sito web russo panorama.pub pubblica esclusivamente contenuti di carattere satirico, com’è possibile verificare dalla sezione dedicata alle informazioni sulla testata, che tra le altre cose dichiara di offrire «sconti per il cambio stagionale dei pneumatici» ai lettori più affezionati. Il carattere satirico della pubblicazione è stato evidenziato in numerose occasioni (ad esempio qui e qui) anche dai colleghi kazaki di FactCheck.kz.

Photo credit – immagine di copertina: Evgeny Feldman / Novaya Gazeta via Wikimedia Commons

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