No, nel 2014 Bill Gates non ha brevettato il vaccino contro la Covid-19
Martedì 12 maggio la redazione di Facta ha ricevuto diverse segnalazioni che chiedevano di verificare un video, pubblicato il 9 maggio 2020 su un canale personale YouTube creato nel luglio 2013, dal titolo: «Inchiodato Bill Gates, 2014 brevetta vaccino Cov19».
Si tratta della traduzione italiana di un filmato più volte rimosso dal team di moderazione di YouTube – in ottemperanza alla nuova politica della piattaforma di eliminare i video «privi di fondamento medico» – nel quale un uomo che si identifica come «il dottor Rashid Buttar» promette (minuto 0:03) di «mostrare i brevetti reali che smascherano il Coronavirus». Il video contiene anche la testimonianza di un medico, che rimane anonimo, secondo cui per uccidere il virus (minuto 1:03) basterebbe «bere acqua calda» alla temperatura di 18 gradi (probabilmente celsius), «assumere vitamina C» ed «esporsi al sole».
La tesi principale contenuta nel video (se ne parla dal minuto 1:48) è che il vaccino contro il virus Sars-Cov-2 sarebbe già stato brevettato, addirittura in due diverse occasioni. La prima negli Stati Uniti, nel 2006, da una società chiamata Chiron Group che ha poi venduto il brevetto alla casa farmaceutica Gks (GlaxoSmithKline) e la seconda volta in Europa.
Questo secondo caso sarebbe ancora più interessante, secondo Rashid Buttar, perché sebbene la pratica di brevetto sia iniziata nel 2014, questo è stato concesso a novembre 2019 (pochi mesi prima del focolaio di Wuhan) al Pirbright Institute, finanziato dalla Bill and Melinda Gates Foundation.
Il video contiene numerose notizie false.
Andiamo con ordine e partiamo dalla teoria esposta dal medico rimasto anonimo, secondo cui il virus morirebbe ad una temperatura superiore ai 18 gradi celsius. Come abbiamo già scritto in passato, al momento non ne abbiamo in realtà nessuna certezza.
L’informazione è stata smentita dall’Organizzazione mondiale della sanità che sul suo sito ufficiale spiega che «si può contrarre il Coronavirus indipendentemente da quanto soleggiata e calda sia la giornata. Paesi con temperature calde hanno riportato casi di Covid-19».
Inoltre, come spiegato in un report aggiornato al 12 maggio 2020 dal Center for disease control and prevention (Cdc) – l’agenzia per il controllo delle malattie infettive del governo americano – la comunità scientifica non è oggi ancora in grado di stabilire quale sia la temperatura in grado di rendere il virus inattivo. Quando ci riuscirà, comunque, sarà una temperatura riferita a condizioni esterne, dal momento che la temperatura corporea media dell’uomo di aggira sui 37 gradi.
Per quanto riguarda l’assunzione della vitamina C, Facta ha già trattato l’argomento, spiegando come la notizia fosse stata smentita da Andrea Gori, direttore Malattie infettive presso il Policlinico di Milano, che l’11 marzo aveva dichiarato ad Adnkronos: «nessuna vitamina C, nessuna terapia con integratori. In questo momento non esiste una profilassi efficace per il coronavirus».
Passiamo ora alla parte del video riguardante i brevetti. Quelli citati dal dottor Buttar – che la versione americana di Huffington Postidentifica in un articolo aggiornato l’8 maggio scorso come «un osteopata largamente screditato» – sono omologati con i codici alfanumerici «US2006257852» e «EP3172319A1».
Ogni codice è univocamente collegato ad una richiesta di brevetto, che tutela i diritti di sfruttamento di un’invenzione o di una scoperta, in questo caso di un vaccino. Proprio come spiegato nel video, i due brevetti in questione sono stati registrati rispettivamente da Chiron Corporation nel 2006 e dal Pirbright Institute nel 2014.
Chiron è stata una multinazionale californiana, tra i più grandi produttori di vaccini al mondo fino al 2006, anno in cui fu acquisita da Novartis, che si è occupata di vendere i brevetti dei vaccini a Sgk. Il Pirbright Institute è invece un centro di ricerca inglese dedito allo studio delle malattie infettive e finanziato sia dal governo inglese che dalla fondazione di Bill e Melinda Gates. I brevetti a cui si fa riferimento nel video non hanno però nulla a che vedere con dei presunti vaccini contro la Covid-19 (causata dal virus Sars-Cov-2), al tempo sconosciuto, ma si tratta di brevetti relativi alla Sars, causata dal virus Sars-Cov (o Sars-Cov-1).
Questa informazione è contenuta all’interno degli stessi brevetti, liberamente accessibili. In entrambi i casi la dicitura riportata è quella corrispondente al virus della Sars, la sindrome respiratoria acuta che ha generato l’epidemia del 2003.
Ricordiamo ancora una volta che ad oggi non esiste un vaccino contro il nuovo coronavirus (Sars-Cov-2), nonostante diversi prototipi stiano affrontando la fase sperimentale.