Il 20 ottobre 2021 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si sostiene che la casa farmaceutica Pfizer traccia a distanza le persone vaccinate contro la Covid-19. Nel post compare anche un link che rimanda a un articolo di un blog in lingua spagnola con un documento datato 31 agosto 2021. Si tratterebbe, secondo l’articolo, di un «brevetto Pfizer» approvato per tracciare le persone vaccinate in tutto il mondo attraverso il grafene presente in coloro a cui è stato somministrato il vaccino.
Si tratta di una notizia falsa. Il documento esiste realmente, ma non è stato ideato per tenere traccia dei vaccinati nel mondo e non ha nulla a che fare con Pfizer.
Il progetto presentato nella domanda di brevetto prevede in realtà di utilizzare, durante una pandemia, dei dispositivi elettronici per determinare quali persone hanno più contatti umani, risultando quindi più esposte a contagiare o a essere contagiate. Queste persone verrebbero poi contattate per essere vaccinate; l’obiettivo dunque è quello di contenere la diffusione del virus.
Contattato dai colleghi di Afp, uno dei due autori del brevetto, l’avvocato Gal Ehrlich, ha spiegato che è di proprietà dei suoi inventori e chiarito che né Pfizer, né nessun altro, ha espresso interesse nei confronti dell’invenzione. La stessa casa farmaceutica statunitense ha confermato ad Afp di non avere alcun legame con «la domanda di brevetto in questione».
Precisiamo infine che nel documento non viene citato l’ossido di grafene e che i vaccini utilizzati nella campagna vaccinale contro la Covid-19 non ne contengono, come si può verificare dando un’occhiata alle componenti elencate da Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, la cui veridicità è stata vagliata dalle agenzie regolatrici come Ema (Agenzia europea per i medicinali) in Europa e Fda (Food and Drugs Administration) negli Stati Uniti.
Questo caso di disinformazione è stato trattato da diversi progetti di fact-checking (qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui).