Il 25 agosto 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare il contenuto di un video pubblicato il 19 agosto 2021 da Radio Radio, emittente di cui su Facta ci siamo occupati numerose volte. Nel video lo psichiatra Alessandro Meluzzi (considerato da NewsGuard a maggio 2020 uno dei principali diffusori di false informazioni sulla Covid-19) e Fabio Duranti (speaker e editore di Radio Radio) argomentano che non verrebbero effettuate autopsie sui decessi avvenuti dopo i vaccini contro la Covid-19. Meluzzi sostiene che questo accade perché le compagnie farmaceutiche che producono i vaccini non avrebbero alcun interesse a finanziare tali analisi.
Si tratta di una notizia falsa.
Il cuore del video a noi segnalato è un breve spezzone di una conferenza di un medico americano, Ryan Cole, tenuta il 27 luglio 2021 a un summit di America’s Frontline Doctors, un’associazione che i nostri colleghi fact-checker di LeadStories hanno descritto come «organizzazione di attivisti anti-vaccini» e che ha diffuso disinformazione durante la pandemia. Nello spezzone mostrato da Radio Radio Cole afferma che, a fronte dei decessi segnalati in seguito ai vaccini contro la Covid-19, non sarebbe stata effettuata quasi nessuna autopsia, tanto che «la letteratura [scientifica, N.d.R.] finora riporta solo circa un mese fa la prima autopsia effettuata dopo la dose vaccinale» (al minuto 03:10). Secondo Cole non verrebbero allocati fondi per questi esami e quindi sarebbe impossibile comprendere eventuali effetti negativi dei vaccini contro la Covid-19.
Quando accenna alla «prima autopsia» nella letteratura medica, Ryan Cole con ogni probabilità sta citando questo studio, pubblicato nel giugno 2021, intitolato “Primo caso di studio post-mortem in un paziente vaccinato contro Sars-CoV-2” (ne avevamo parlato su Facta). Benché lo studio fosse stato pubblicato ufficialmente a giugno, la persona aveva ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer il 9 gennaio 2021, nei primi giorni delle campagne vaccinali in Occidente e l’autopsia si era svolta 18 giorni dopo. Non stupisce quindi che si tratti del primo caso riportato nella letteratura medica, anche se pubblicato vari mesi dopo.
Per il resto, possiamo dire che in Italia le autopsie vengono effettuate regolarmente per valutare l’eventuale correlazione tra vaccinazione e decesso. Il quinto rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19, il 10 giugno 2021, citava esplicitamente che verranno acquisite «ulteriori informazioni dall’esame autoptico» per quanto riguarda un caso di trombosi un paziente italiano vaccinato con il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca. In Italia vengono spesso disposte autopsie in caso di decessi sospetti avvenuti dopo la vaccinazione, come riporta regolarmente la cronaca: qui, qui, qui, qui, qui, qui o qui solo alcuni esempi. A volte i risultati delle autopsie entrano a far parte anche di studi scientifici sugli effetti dei vaccini, come ad esempio questo su una paziente di Roma, pubblicato il 3 giugno 2021 da un team internazionale di medici e ricercatori italiani, tedeschi, statunitensi e cinesi.
Le autopsie vengono effettuate sui decessi avvenuti dopo la vaccinazione anti-Covid anche negli Stati Uniti (il Paese dove vive e opera il dottor Ryan Cole), come si può vedere per esempio in questo, questo o questo caso. Le autopsie sono inoltre parte del protocollo medico da seguire per i decessi avvenuti dopo la vaccinazione stilato dall’associazione statunitense dei medici legali.