Logo
Zelensky non ha comprato la villa di Goebbels

Zelensky non ha comprato la villa di Goebbels

12 gennaio 2024
Condividi

Il 30 dicembre 2023 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si afferma che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe acquistato a Berlino, tramite una società offshore, «la casa che apparteneva al ministro della Propaganda del Terzo Reich», Joseph Goebbels.

Come si legge sempre nel post, «Sabine Mels, ex dipendente della BIM (l’agenzia immobiliare che gestisce le proprietà comunali di Berlino)» avrebbe pubblicato «un contratto di compravendita immobiliare, secondo il quale la villa è stata acquistata da Film Heritage Inc nell’ottobre 2023 per oltre 8 milioni di euro. La società, secondo The Guardian, è di proprietà del presidente dell’Ucraina Vladimir Zelensky ed è registrata in Belize». Nel contenuto social analizzato è presente anche l’immagine del presunto contratto datato 18 ottobre 2023 che dimostrerebbe l’acquisto della casa di Goebbels da parte di Zelensky tramite la sua società Film Heritage Inc.

Si tratta di una notizia falsa.

La notizia inventata è stata originariamente diffusa su YouTube attraverso un video pubblicato il 24 dicembre 2023 dall’account «Sabine Mels». Nel filmato in questione una donna dice che una sua ex collega della Berliner Immobilienmanagement GmbH (BIM), società berlinese responsabile di migliaia di immobili di proprietà dello Stato tedesco, le avrebbe passato una copia del contratto di acquisto della villa appartenuta a Joseph Goebbels, ministro nazista della propaganda, situata sul lago Bogensee, nello stato federato del Brandeburgo, a pochi chilometri da Berlino. La donna continua dicendo che l’immobile sarebbe stato venduto per 8 milioni di euro nell’ottobre 2023 dall’amministrazione comunale di Berlino alla società «Film Heritage Inc» che apparterrebbe al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nel video viene mostrato anche il presunto contratto che dimostrerebbe questo acquisto. Si tratta dello stesso documento presente nel post oggetto di analisi.

Nel 2021, un’inchiesta del Guardian basata sui Panama Papers – inchiesta giornalistica del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij) basata su milioni di documenti di svariate società finanziarie addette al trasferimento dei patrimoni dei loro clienti verso i paradisi fiscali – aveva rivelato che Zelensky, prima della vittoria alle elezioni presidenziali nel 2019, possedeva insieme ad amici e partner commerciali una vasta rete di società offshore. Tra queste società compariva anche la «Film Heritage Inc», che Zelensky aveva pubblicamente dichiarato di possedere prima di diventare presidente. Nel 2019 la proprietà di questa società era passata poi a sua moglie Olena Zelenska. L’appartenenza di questa società alla famiglia Zelensky è l’unico elemento del racconto della donna nel video che ha un riscontro nella realtà.

Il sito tedesco di notizie t-online ha infatti verificato che il contratto d’acquisto mostrato nel filmato pubblicato su YouTube da “Sabine Mels” è falso. Come si può leggere nel documento in questione, la vendita sarebbe stata autenticata dall’avvocata-notaia «Dr. Friederike Schulenburg». Contattata da t-online, Friederike Schulenburg, donna tedesca di 80 anni, ha smentito di aver mai autenticato il falso contratto di acquisto mostrato nel video. Inoltre, la stessa donna ha spiegato che non pratica da più di dieci anni il lavoro di notaia, perché, come stabilito dal regolamento notarile federale, il limite di età per svolgere questa professione è di 70 anni. Sempre Schulenburg ha inoltre indicato diversi elementi che smentiscono l’autenticità del contratto mostrato nel filmato. Nella prima pagina, in alto, si trova scritto «Kaufvertrag» (in italiano, «contratto di acquisto»). L’ex notaia ha spiegato che quella voce non esiste nei reali contratti di acquisto. Inoltre, la donna ha precisato che mancano anche il sigillo e la «beglaubigte abschrift» (cioè la «copia autentica»).

Infine, sentita dai fact-checker dell’Agence France-Presse (AFP), anche la BIM ha confermato che il documento in questione è un falso, specificando che la villa appartenuta a Goebbels è attualmente di proprietà della città di Berlino. BIM ha anche chiarito di non aver mai avuto una dipendente di nome «Sabine Mels».

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp