Questo articolo riassume le principali tendenze della disinformazione identificate a luglio 2023 in Europa dal network di fact-checker e debunker di Edmo. Qui l’elenco delle organizzazioni di fact-checking che hanno fornito i propri dati per la realizzazione del report.
L’uccisione del diciassettenne Nahel Merzouk da parte di un agente di polizia, avvenuta nei dintorni di Parigi il 27 giugno, ha scatenato una serie di proteste e violenze urbane in tutta la Francia. Queste manifestazioni sono state oggetto di molta disinformazione in diversi Paesi dell’Unione europea, si legge nel 26esimo brief dell’European Digital Media Observatory (Edmo). Come avevamo riportato anche in un articolo su Facta.news, i contenuti ingannevoli sul tema si sono spesso serviti di vecchi video e immagini, decontestualizzandoli e mettendoli in relazione ai disordini. In molti casi queste false storie sulle proteste in Francia sono state sfruttate per veicolare messaggi xenofobi e razzisti, come sottolineato in una recente investigation di Edmo.
I valori sugli argomenti di disinformazione costantemente monitorati sono rimasti stabili a luglio. Le percentuali riguardanti la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico e la pandemia sono le stesse registrate il mese precedente. La disinformazione sull’Unione europea invece è tornata ai livelli di maggio, dopo che a giugno aveva subìto un leggero rialzo.
Sul cambiamento climatico, le narrative di disinformazione registrate sono simili a quelle già viste la scorsa estate. Si sostiene che l’emergenza non esiste o non è causata dall’uomo, ma anche che i media diffondono panico manipolando mappe e dati sulle temperature. A ciò si uniscono i tentativi di screditare le leggi che cercano di contrastare il surriscaldamento globale e le azioni degli attivisti per il clima, bollati come stupidi, ipocriti o prezzolati.
Spesso appaiata a quella sul climate change, dice il brief, è stata poi la disinformazione a tema UE e in particolare la cosiddetta Nature Restoration Law, adottata il 12 luglio dal Parlamento europeo. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata oggetto di diverse notizie false.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, la disinformazione relativa è rimasta stabile e, specialmente nell’est Europa, si è concentrata sui rifugiati ucraini. In più, il rinvio delle elezioni parlamentari e presidenziali (inevitabile con la legge marziale dichiarata dopo l’invasione russa) viene usato per accusare il presidente Zelensky di voler instaurare una dittatura. Questo nuovo filone – avverte il brief – potrebbe ulteriormente crescere nei prossimi mesi.
Il valore relativo alla disinformazione che utilizza strumenti di intelligenza artificiale invece è a un nuovo minimo, forse per via di un minore interesse verso queste nuove tecnologie o al fatto che una maggiore consapevolezza degli utenti scoraggia il loro utilizzo.
In base a quanto riportato dalle organizzazioni che hanno contribuito al brief, sono quattro le storie false più circolate a livello europeo. Si tratta di video e immagini ingannevolmente messi in relazione alle proteste in Francia, presunte cospirazioni per vaccinare i cittadini a loro insaputa, un fantomatico laboratorio di Bill Gates che crea zanzare geneticamente modificate e la figlia del ministro della Difesa ucraino, che avrebbe comprato una villa a Cannes.