Il 5 novembre 2024 i cittadini statunitensi si sono recati alle urne per votare il presidente degli Stati Uniti. A esserne uscito vincitore è stato il repubblicano Donald Trump, che ha battuto l’avversaria democratica Kamala Harris.
Durante la campagna elettorale i due candidati e i rispettivi vice (in particolare l’ala democratica), JD Vance e Tim Walz, sono stati presi di mira da operazioni disinformative più o meno organizzate e intenzionali. Ad esempio, come abbiamo riportato su Facta, i servizi segreti russi hanno finanziato una rete per inquinare il dibattito pubblico sulle elezioni, i repubblicani hanno diffuso notizie false e fuorvianti su aspetti pubblici e privati di Tim Walz e Kamala Harris è stata collegata a promesse elettorali che non ha mai promesso o citato.
Nelle ultime settimane, però, ciò che ha destato maggior preoccupazione sono state le speculazioni sui sistemi elettorali avanzate da vari gruppi di estremisti e repubblicani, convinti che le elezioni presidenziali siano influenzate da frodi legate in particolare al voto elettronico e a quello postale. Queste teorie infondate sono state alimentate dallo stesso Donald Trump.
Il voto elettronico truccato in favore di Kamala Harris
A inizio novembre sui social è circolato il filmato di un residente del Kentucky che, al seggio, quando cliccava la casella per votare Trump sul dispositivo di voto elettronico, veniva selezionata quella di Harris. La dimostrazione, secondo alcuni, che le macchine per votare in Kentucky stavano «letteralmente cambiando il voto» in favore della candidata democratica.
Sebbene il video sia reale, la storia che c’è dietro è diversa. Si è trattato di un malfunzionamento temporaneo di qualche secondo, e quella è stata l’unica segnalazioni di un problema con il dispositivo di voto, come spiegato dal cancelliere della contea di Laurel, in Kentucky. Tra l’altro, prima che il voto venga ufficialmente conteggiato, deve avvenire un passaggio ulteriore rispetto a quanto mostrato nel video. Dopo che l’elettore ha indicato il nome del candidato sullo schermo, la scheda viene stampata e deve essere scannerizzata in un altro strumento per far sì che il voto sia valido.
La storia dei voti in Pennsylvania trasmessi in anticipo da ABC
Anche nello Stato della Pennsylvania le elezioni sarebbero state truccate, stando a quanto si legge sui social. Questa falsa notizia è nata da un errore commesso dalla stazione televisiva WNEP, che durante la trasmissione del Gran Premio del Messico di Formula 1 del 27 ottobre ha mandato in onda quelli che sembravano i risultati elettorali delle presidenziali in Pennsylvania, con Harris in vantaggio su Trump .
La stessa stazione televisiva ha però spiegato che quelli non erano numeri che riflettevano il conteggio effettivo dei voti della Pennsylvenia, Stato in cui i residenti hanno potuto votare in anticipo. Erano invece dei test generati in modo casuale per per controllare che durante la notte elettorale avesse funzionato tutto in maniera corretta.
Tra l’altro, la legge attuale in Pennsylvania prevede che le schede per posta non si possano aprire fino alle 7 del mattino del giorno delle elezioni (il 5 novembre, ndr), e che risultati elettorali non possono essere registrati e pubblicati prima della chiusura dei seggi alle 20.00 del giorno delle elezioni. Era quindi impossibile che il 27 ottobre, quando è stata trasmessa per errore la grafica di prova, si sapevano già i risultati elettorali in Pennsylvania.
Il problema degli scanner in Pennsylvania
I sistemi elettorali della Pennsylvania avrebbero avuto un altro grosso problema, stando a un filmato circolato su X il 5 novembre. Nella prima parte del video, si vede una persona che prova a inserire una scheda elettorale nello scanner, ma il nello schermo del dispositivo si legge che la votazione non è autorizzata e «non può essere effettuata». L’altra clip, invece, riprende una donna che dice ad alcune persone in fila che molti altri seggi stanno avendo lo stesso problema.
Dato che gli scanner per le schede elettorali non funzionano, si legge nella descrizione al video, le votazioni nello “swing state” sarebbero state truccate.
La questione però è un po’ più complessa. Innanzitutto, la prima scena ripresa nel filmato in questione riguardava un malfunzionamento degli scanner nella contea di Queens, nello Stato di New York, dove alcuni elettori hanno dovuto provare più volte prima di scansionare la propria scheda. Ogni votante, però, alla fine ha potuto esprimere correttamente il proprio voto, e ogni scheda è stata conteggiata.
La seconda parte del filmato, invece, racconta un problema successo nella contea di Cambria, in Pennsylvania. Qui la mattina del 5 novembre gli addetti ai seggi della contea hanno comunicato agli elettori che per via di un malfunzionamento del software le macchine per il voto in quel momento non erano in grado di scansionare le schede. Per risolvere il problema, la contea ha esteso l’orario di voto di due ore, e i cittadini avevano comunque la possibilità di votare tramite le schede cartacee.