I metadati sono informazioni disponibili su un file che “viaggiano” insieme a esso senza che siano immediatamente visibili agli occhi dell’utente.
Nel caso di una fotografia, ad esempio, i metadati includono il dispositivo utilizzato per lo scatto, le impostazioni della fotocamera, l’ora e il giorno della foto e, nella migliore delle ipotesi, anche il luogo in cui lo scatto è avvenuto. Si tratta spesso di dettagli importanti per verificare le notizie. Ecco perché.
Il problema dei contenuti fuori contesto Sui social network e su Internet in generale è facile imbattersi in fotografie o video che potrebbero essere stati decontestualizzati: ciò accade quanto un contenuto viene riutilizzato in un contesto diverso rispetto all’originale senza che questo venga precisato.
Facciamo un esempio: la fotografia qui sotto mostra un tratto di via Malta, strada di Catania, invasa dai rifiuti. Lo scatto è reale e risale al settembre 2021, quando la città stava vivendo delle difficoltà nella gestione dello smaltimento dei rifiuti.
Foto verificata dalla redazione di Facta.news
Lo stesso scatto è però stato recentemente decontestualizzato sui social network e, stando a quanto riportato da alcuni utenti di Facebook, mostrerebbe una strada di Roma a gennaio 2023. Grazie alla verifica dell’immagine è però possibile risalire al suo contesto originale e dimostrare cosa viene realmente mostrato nello scatto.
Perché i metadati sono importanti Risalendo ai metadati di un’immagine o di un video è possibile raccogliere una serie di informazioni su quel file, spesso utili per contestualizzarlo correttamente.
Se, ad esempio, i metadati di una fotografia dimostrano che è stata scattata da un dispositivo in vendita a partire dal 2020, possiamo collocare meglio quella foto sulla linea del tempo. Oppure, se i metadati di un video evidenziano che è stato girato in Italia, possiamo escludere che provenga dal Sudafrica.
Molte delle informazioni fornite dai metadati sono chiare a tutti (il dispositivo da cui proviene lo scatto, la data o il luogo) mentre altre sono più tecniche: spesso si tratta di codici e riferimenti di non immediata comprensione.
Per visualizzare i metadati di un’immagine e imparare a leggerli ci sono alcuni strumenti gratuiti online.
Ad esempio Metadata2go che, caricando un file o fornendone il link, permette di risalire a diverse informazioni sull’immagine che si vuole analizzare, come la velocità dell’otturatore, la compensazione dell’esposizione, se è stato utilizzato un flash, o ancora data e ora in cui è stata scattata.
È anche possibile installare sul proprio browser alcune estensioni che permettono di analizzare i metadati.
Attenzione ai social network Dobbiamo fare un’importante precisazione: l’analisi dei metadati rischia di non fornire risultati attendibili quando si ha a che fare con immagini o video provenienti dai social network. Succede perché su quasi tutte le piattaforme social i metadati vengono rimossi per adattare i contenuti ai formati richiesti dal caricamento.
Se si vuole verificare i metadati di un contenuto proveniente dai social network bisogna risalire alla sua versione (e fonte) originale, in modo da analizzarli prima della pubblicazione sulle piattaforme.
In conclusione
Immagini e video possono nascondere informazioni utili per la verifica di una notizia: l’analisi dei metadati, informazioni che “viaggiano” insieme ai file, può tornare utile per scoprire dei dettagli che permettono di contestualizzare correttamente un contenuto.
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