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No, il Colosseo non sarà demolito perché «vergognoso simbolo razzista»

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15 giugno 2020
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Lunedì 15 giugno la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo, pubblicato il 13 giugno dal sito web AdHoc News, dal titolo «Il Colosseo verrà demolito. Via finalmente un vergognoso simbolo razzista».

Nell’articolo si sostiene con toni provocatori che «Nel Colosseo black lives don’t matter, contavano zero», in quanto espressione di un «sistema classista tenuto in piedi dagli imperialisti romani». Per questo, propone l’autore, «al posto del più grande anfiteatro del mondo si potrebbe costruire un poli agglomerato umano black friendly. Il basket e rap daranno nuova vita ad una struttura inutile e fatiscente».

Si tratta di una notizia satirica, pubblicata come risposta provocatoria alle recenti proteste seguite all’uccisione di George Floyd e che, in molte parti del mondo, mirano alla rimozione di monumenti dedicati a figure controverse del colonialismo.

Dall’inizio delle proteste, iniziate l’8 giugno con l’abbattimento a Bristol del monumento dedicato al trafficante di schiavi inglese Edward Colston, l’argomento della demolizione del Colosseo è stato più volte tirato in ballo come estremizzazione retorica da numerosi giornalisti contrari all’abbattimento dei monumenti problematici, ma non esiste alcuna protesta ufficiale che ne chieda la distruzione.

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