L’8 gennaio 2021 su Facebook è stato pubblicato un video che mostra una persona affermare in inglese che durante l’assalto da parte di estremisti e sostenitori dell’ex presidente Donald Trump al Campidoglio dello scorso 6 gennaio sarebbe stato preso «il laptop», cioè il computer portatile, della speaker della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi.
Il computer di Pelosi, secondo l’uomo, sarebbe stato portato via da «Forze speciali, che si erano mescolati con gli Antifa», esponenti della sinistra radicale. Il video è accompagnato da un messaggio in italiano, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook, in cui si legge che la persona che riporta queste informazioni è il «tenente generale Thomas Mcinerney».
La notizia riportata nel video non trova riscontro in nessuna testata nazionale e internazionale ed è stata smentita dalle autorità.
La persona che parla nel video è davvero Thomas Mcinerney. Mcinerney è un ex generale in pensione dell’aeronautica degli Stati Uniti, già in passato accusato di diffondere disinformazione, come si può leggere qui. Su Facta ci siamo già occupati di una notizia falsa diffusa da Mcinerney, quando era stato erroneamente sostenuto che cinque soldati americani erano deceduti in Germania mentre sequestravano un server in cui erano presenti le prove di (infondati) episodi di frodi elettorali legati alle scorse elezioni presidenziali.
Fatta chiarezza sul protagonista del video, passiamo ora alle dichiarazioni rilasciate da Mcinerney nel contenuto oggetto della nostra verifica. Un portavoce dell’esercito americano ha riferito ai colleghi di Afp di non essere a conoscenza di informazioni secondo cui le forze speciali statunitensi avrebbero sequestrato il computer portatile di Nancy Pelosi durante l’assalto al Campidoglio. Ken McGraw, ufficiale degli Affari pubblici per il comando delle operazioni speciali, ha dichiarato a Usa Today di non aver ricevuto nessun «rapporto o informazione che qualcuno delle forze speciali o di qualsiasi altra unità delle forze speciali sia entrato nel Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio e abbia rubato il laptop di Pelosi o di altri membri del Congresso durante la rivolta».
Inoltre, Drew Hammill, vice capo dello staff della speaker della Camera, ha dichiarato che il laptop rubato proveniva in realtà da una sala per le conferenze e che veniva utilizzato «solo per le presentazioni». Non si tratta quindi del computer portatile personale di Nancy Pelosi.
Infine, è priva di fondamenta anche la notizia secondo cui gli Antifa erano coinvolti nell’insurrezione al Campidoglio, come chiarito dall’Fbi e dalla polizia di Washington.