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No, questo documento dei Cdc non ammette che il coronavirus «non è stato mai isolato»

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13 novembre 2020
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Il 23 ottobre 2020 su Facebook è stata pubblicata un’immagine di un presunto documento dei Centers for disease control and prevention (Cdc) – un organismo di controllo della sanità pubblica negli Stati Uniti – dove si ammetterebbe che il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 «non è stato mai isolato».

Questo è un contenuto fuorviante che veicola una notizia falsa. Il documento citato esiste davvero, è stato pubblicato il 13 luglio 2020 e fornisce informazioni sulla tecnologia Pcr (acronimo che sta per Polymerase chain reaction o «reazione a catena della polimerasi») utilizzata per rilevare la positività di una persona al Sars-CoV-2 (qui abbiamo spiegato come funziona). In nessuna parte del documento, però, si afferma che il nuovo coronavirus non è mai stato isolato. Vediamo con ordine perché.

Nell’immagine oggetto della nostra verifica, si sottolinea un passaggio del documento che dice: «Poiché al momento non sono disponibili isolati del virus 2019-nCoV quantificati, i test progettati per il rilevamento dell’Rna di 2019-nCoV sono stati testati con stock caratterizzati di Rna a lunghezza intera trascritto in vitro».

Questo passaggio, difficile da interpretare per un non esperto, è stato travisato: la parola chiave è «quantificati». Il suo significato lo ha spiegato a Reuters lo scorso 21 ottobre Thushan de Silva, del Dipartimento di malattie infettive, immunità e malattie cardiovascolari dell’Università di Sheffield. Secondo de Silva, il documento descrive il metodo usato per determinare la più piccola quantità del materiale genetico virale che il test Rt-Pcr può identificare. In parole povere, per capire la quantità minima di virus che il tampone molecolare è in grado di identificare.

In questo caso, il Cdc ha usato, per misurare questo parametro, dell’Rna “trascritto”, cioè una molecola di Rna prodotta in laboratorio, ma identica a quella del virus. Questo perché, per calcolare questa quantità minima, «bisogna avere una quantità nota di virus da cui estrarre materiale genetico o, in alternativa, una quantità nota di Rna identico a quello portato dal virus», ha dichiarato de Silva. Come si legge ancora nell’articolo di Reuters, siccome non c’erano ancora campioni di virus isolato di cui fosse nota con precisione la quantità di materiale genetico, si è deciso di usare un Rna identico ma artificiale, più facile da ottenere in quantità precise.

Questo non significa che il virus non fosse stato isolato, solo che i campioni isolati non erano stati quantificati con precisione per quello scopo. Lo stesso Cdc afferma che Sars-CoV-2, «il virus che causa Covid-19, è stato isolato in laboratorio ed è disponibile per la ricerca da parte della comunità scientifica e medica», come si può leggere qui.

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