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Benvenuti a Pallywood, la teoria del complotto israeliana che minimizza le violenze su Gaza

Per attaccare Hamas l’account ufficiale dello Stato israeliano ha rilanciato una narrazione molto cara alla disinformazione in tempo di crisi

27 ottobre 2023
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Come ampiamente annunciato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, la reazione israeliana all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 è stata durissima e l’assedio di Gaza si sta rivelando ora dopo ora una delle operazioni militari più massicce mai condotte dall’esercito israeliano nell’area.

Nel momento in cui scriviamo la conta delle vittime parla di circa 7 mila palestinesi uccisi, tra i quali quasi 3 mila bambini, ma comprendere l’esatta dimensione del fenomeno è estremamente difficile. Questo perché dall’inizio dell’escalation di violenza tra Israele e Hamas nessun organismo indipendente ha mai certificato l’esatto numero dei morti e le uniche informazioni disponibili sono quelle fornite dal ministero della Salute di Gaza, un’agenzia controllata dal governo di Hamas. Vale la pena ricordare che l’Unione europea, gli Stati Uniti, Israele e numerosi altri Paesi nel mondo considerano Hamas un’organizzazione terroristica.

Per fare chiarezza sul bilancio dell’assedio israeliano, il 26 ottobre lo stesso ministero della Salute ha reso pubblica una lista di 6.747 persone decedute in seguito agli attacchi degli ultimi giorni, accompagnata da informazioni dettagliate circa l’età, il genere e il codice fiscale delle vittime. Come facilmente immaginabile, però, l’incertezza sul bilancio del conflitto ha fatto il gioco della disinformazione, che si è insinuata nella situazione mediorientale con una narrazione che avevamo già imparato a conoscere in altri scenari: quella dei cosiddetti “attori di crisi”. Una teoria del complotto che è stata alimentata anche dall’account X ufficiale dello Stato israeliano.

Una storia già vista
Quello dei crisis actor è un topos della disinformazione che torna puntualmente a inquinare il dibattito pubblico in occasione di ogni strage o evento tragico che segna la nostra attualità. L’obiettivo di questa narrazione è molto semplice: negare la veridicità dell’accaduto, o quantomeno ridurne notevolmente la portata, insinuando il dubbio che possa essersi trattato di una messinscena attuata per mezzo di attori professionisti.

Nel caso del conflitto in Medio Oriente i contenuti rintracciati dalla redazione di Facta.news miravano in particolar modo a minimizzare gli effetti dei bombardamenti israeliani su Gaza, suggerendo che Hamas avesse inscenato alcune situazioni per ottenere la vicinanza del mondo occidentale. Il 25 ottobre, ad esempio, è circolato su X un filmato con alcuni uomini e alcune donne truccate per apparire ferite, che secondo alcuni utenti sarebbero degli «attori di Hamas» mentre preparavano «la recita dell’ospedale bombardato». Come abbiamo chiarito in un nostra analisi, si trattava invece di un filmato del 2017 mandato in onda dalla tv di Stato turca, che raccontava l’industria cinematografica palestinese. Si trattava insomma di un vero e proprio set cinematografico, che in precedenza nessuno aveva mai spacciato per un filmato reale.

In modo non dissimile, il corpo senza vita di un bambino immortalato in una foto è stato descritto sui social media come un bambolotto utilizzato da Hamas per ingannare l’opinione pubblica. Lo scatto era purtroppo reale, come testimoniato da alcuni fotogiornalisti che avevano assistito alla scena e mostrava il cadavere di Omar Bilal Al-Banna, un bambino ucciso da un bombardamento israeliano.

Nel pubblicare questo genere di contenuti di disinformazione, gli utenti fanno spesso riferimento alla parola Pallywood, una sorta di Hollywood palestinese che produrrebbe contenuti di propaganda per conto di Hamas. Al momento in cui scriviamo questo articolo, X blocca la possibilità di cercare la parola “Pallywood” sulla piattaforma.

Disinformazione di Stato
Il salto di qualità nella teoria del complotto sugli attori di crisi è però arrivata il 26 ottobre scorso, quando l’account ufficiale su X dello Stato israeliano ha pubblicato una serie di post in cui affermava che a distanza di qualche giorno un attore avesse interpretato prima un residente della Striscia di Gaza che «celebrava il lancio di missili di Hamas verso Israele» e poi il paziente di un ospedale reduce da un bombardamento israeliano.

Il post di Israele parlava ironicamente di una «industria cinematografica di Gaza» e descriveva l’uomo come «Saleh, sostenitore del terrorismo, cantante e “attore”», specificando che questi fosse comparso «miracolosamente ovunque».

In realtà i filmati pubblicati da Israele ritraevano due persone diverse. L’uomo che ha celebrato il lancio di razzi si chiama Saleh Aljafarawi ed è un ragazzo palestinese di 25 anni residente a Gaza che nelle scorse settimane era diventato virale a causa delle sue reazioni prima all’attacco di Hamas e poi alla risposta di Israele. Sul suo canale YouTube Aljafarawi si presenta come «un artista» e pubblica soprattutto video musicali di sue canzoni.

L’uomo che si vede nel secondo filmato condiviso da Israele è invece il sedicenne Mohammed Zendiq, che nello scorso mese di agosto ha perso una gamba in seguito a un raid dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Il video in questione circola infatti almeno dal 18 agosto 2023.

Prima di finire sui social di Israele, la teoria del complotto riguardante “Saleh” era rimbalzata su diversi noti account di stampo conservatore con la spunta blu, come @EndWokness e @RadioGenoa, a cui abbiamo recentemente dedicato un approfondimento. L’account ufficiale di Israele ha in seguito cancellato il post, di cui restano tuttavia alcune tracce dovute alle condivisioni.

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