Il volontario brasiliano di AstraZeneca non è deceduto a causa della sperimentazione del vaccino contro la Covid-19 - Facta
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Il volontario brasiliano di AstraZeneca non è deceduto a causa della sperimentazione del vaccino contro la Covid-19

Giovedì 22 ottobre 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare una notizia pubblicata il 21 ottobre da AdnKronos, dal titolo: «Covid, morto volontario test vaccino AstraZeneca [l’azienda biofarmaceutica che con l’università di Oxford sta sviluppando un promettente candidato vaccino contro la Covid-19, ndr] in Brasile». La notizia è stata pubblicata con un taglio molto simile anche da Ansa, da HuffPost italia, dal Corriere della Sera e dall’account Twitter del Tg La7

Nonostante il titolo sembri suggerire una correlazione tra il decesso e l’attività di volontario svolta dall’uomo, il corpo dell’articolo aggiunge che «non è chiaro se faceva parte del gruppo a cui veniva somministrato il vaccino o di quello che riceveva un placebo», ma che comunque «la sperimentazione non è stata interrotta».

Si tratta di un titolo fuorviante e potenzialmente in grado di alimentare narrazioni anti-vacciniste.

Come ricostruisce un dettagliato articolo del Washington Post datato 22 ottobre 2020, il volontario di cui parla AdnKronos è un medico nativo di Rio de Janeiro, deceduto per Covid-19 all’età di 28 anni, dopo essere entrato in contatto con pazienti affetti dalla malattia.

La notizia della sua morte era stata comunicata il 21 ottobre dall’autorità sanitaria brasiliana Anvisa, che aveva dichiarato di essere a conoscenza dei fatti dal 19 ottobre, aggiungendo che la sperimentazione non sarebbe stata interrotta. A stretto giro è arrivato anche il comunicato dell’Università di Oxford che, «dopo attente analisi», confermava la sicurezza della sperimentazione. 

Nella serata del 21 ottobre la testata americana Bloomberg ha poi dato la notizia, citando una fonte anonima, che il volontario deceduto non era stato sottoposto alla dose del candidato vaccino. L’informazione è stata confermata dopo qualche ora dal quotidiano brasiliano Globo, secondo cui il volontario faceva parte del gruppo di controllo, ovvero quello che non aveva ricevuto una dose del potenziale vaccino, ma un semplice placebo. Stando a quanto riportato dalla pagina Facebook dell’università in cui il soggetto lavorava, la causa della morte sarebbe la Covid-19.

Come avevamo approfondito in questo articolo la fase 3 del trial clinico (ovvero l’ultima, prima dell’immissione sul mercato del vaccino) richiede un campione composto da migliaia di volontari: a metà delle persone coinvolte sarà inoculato il candidato vaccino, alla restante metà un placebo (una sostanza priva di principi attivi). L’obiettivo è quello di attendere il tempo necessario a comprendere la reale efficacia del principio attivo, confrontando la differenza nel tasso di infezione tra i due gruppi.

La sperimentazione del candidato vaccino di Astrazeneca e dell’Università di Oxford aveva subito un momentaneo stop lo scorso 8 settembre 2o20 per approfondire le cause di una sospetta reazione avversa nel Regno Unito. Il 12 settembre i test clinici erano ripartiti dopo aver accertato la sicurezza del candidato vaccino e aver escluso il suo ruolo nella reazione avversa.

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Comments (2)

  • Anna

    Il comunicato dell’Università di Oxford «dopo attente analisi», più che “confermare la sicurezza della sperimentazione” avrebbe dovuto confermare che il volontario NON era stato sottoposto alla dose del candidato vaccino. Il fatto che “la testata americana Bloomberg ha poi dato la notizia, citando una fonte anonima, che il volontario deceduto non era stato sottoposto alla dose del candidato vaccino” o che “L’informazione è stata confermata dopo qualche ora dal quotidiano brasiliano Globo” non fornisce certezza di nulla!
    Questa non è informazione, notizie avvalorate da “fonti anonime” e rimbalzate di terza mano!
    Se l’intento è smascherare bufale, questa modalità è veramente approssimativa.

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    • Facta

      Buongiorno Anna,
      al momento della pubblicazione Oxford e AstraZeneca avevano solo rassicurato circa la sicurezza del candidato vaccino e la continuazione del trial. Questo vuol dire implicitamente che non si tratta di una reazione avversa da candidato vaccino, visto che poche settimane prima si erano fermati anche solo per il sospetto.
      La notizia del placebo somministrato al volontario arriva da fonti autorevoli e non smentite

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