No, non sono sbarcati 83mila migranti con «il reddito di cittadinanza già attivato sul loro conto» - Facta
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No, non sono sbarcati 83mila migranti con «il reddito di cittadinanza già attivato sul loro conto»

Il 22 agosto 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare un post pubblicato su Facebook il 13 agosto 2022 che riportava lo screenshot di una presunta notizia pubblicata dal quotidiano Libero. Si legge: “Lampedusa: migranti sbarcano da un barchino con il reddito di cittadinanza già attivato sul loro conto. Denunciati in 83mila, con un danno all’erario di 3,4milioni di euro”.

Si tratta di un’immagine modificata che veicola una notizia falsa.

La testata Libero non ha mai pubblicato un articolo con il titolo riportato nel post in analisi, come è possibile verificare nell’archivio online del giornale. La segnalazione oggetto di verifica è in realtà un fotomontaggio. 

La foto delle persone sulla barca è presa da una notizia pubblicata su Fanpage.it, giornale online, il 24 luglio 2022 in riferimento a uno sbarco di migranti a Messina, mentre il testo che riporterebbe il titolo dell’articolo non utilizza lo stesso font adottato normalmente da Libero nella pubblicazione delle notizie online.

Inoltre, è in qualsiasi caso importante precisare che non è possibile che siano stati denunciati «83mila» migranti, come erroneamente sostenuto dal post che stiamo verificando, in quanto secondo i dati riportati dal Ministero dell’interno dal 1° gennaio al 19 agosto 2022 in Italia sono sbarcate circa 50mila persone.

Infine, per accedere al reddito di cittadinanza i cittadini provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione europea devono essere titolari di un permesso di soggiorno di lungo periodo o di protezione internazionale, documenti che presuppongono la presenza del richiedente sul territorio italiano. Per usufruire del reddito di cittadinanza il richiedente deve inoltre essere residente in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.  

Di questo caso di disinformazione si è occupato anche bufale.net, sito italiano di fact-checking. Su Facta avevamo già affrontato un caso di disinformazione che riguardava l’erogazione di sussidi statali a migranti.

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