No, nessun «asteroide enorme» colpirà la Terra il 13 aprile 2029 - Facta
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No, nessun «asteroide enorme» colpirà la Terra il 13 aprile 2029

Lunedì 13 luglio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo pubblicato l’11 luglio dalla testata online Affari Italiani, dal titolo «Asteroide enorme verso la Terra. C’è la data (non volevano dircelo)».

Nelle poche righe che compongono l’articolo, si fa riferimento a «un asteroide enorme in rotta verso la Terra», il cui arrivo secondo i calcoli della Nasa sarebbe previsto per il 13 aprile 2029. «L’annuncio della Nasa terrorizza il mondo» spiega l’articolo, perché «non dovrebbe colpire direttamente il pianeta, ma manca ancora molto tempo e già qualcuno: se i calcoli fossero sbagliati?».

Si tratta di una notizia fortemente imprecisa, che mira a suscitare allarmismo sfruttando una notizia reale (l’avvicinamento di un asteroide alla Terra, il giorno 13 aprile 2029), ma arricchendola con informazioni false (il tentativo di mantenere nascosta la data e il panico generato dall’annuncio).

Il riferimento è all’asteroide 99942 Apophis (così battezzato dagli scopritori Dave Tholen and Roy Tucker per via della divinità egizia Apopi, dio del male e della distruzione, secondo la mitologia relegato alle tenebre eterne), scoperto il 19 giugno 2004. Le osservazioni iniziali avevano stimato nel 2,7 per cento il rischio che il corpo celeste potesse colpire la Terra, ma successive osservazioni hanno totalmente eliminato tale possibilità.

Oggi sappiamo che Apophis passerà a 31mila chilometri dalla Terra (e quindi sarà vicina non solo rispetto alla luna, ma anche ad alcuni satelliti mandati in orbita dall’uomo). Il momento di massima vicinanza si registrerà il 13 aprile 2029, data che contrariamente a quanto evidenziato nel titolo dell’articolo oggetto di verifica, è nota dal febbraio 2005. 

Come spiega la Nasa in un comunicato ufficiale del 29 aprile 2019, l’avvicinamento di un oggetto di simili dimensioni (l’asteroide ha un diametro di 340 metri) è un evento molto raro, che si ripete in media una volta ogni mille anni. Per questo «l’arrivo di Apophis rappresenterà un’enorme opportunità per la scienza» sottolinea Marina Brozović, scienziata impiegata nei laboratori di propulsione jet della Nasa, a Pasadena, «potremo osservare l’asteroide sia con telescopi ottici che con telescopi radar, per vedere particolari della superficie grandi appena pochi centimetri».

La comunità scientifica è insomma compattamente entusiasta circa le possibilità scientifiche offerte dall’avvenimento, che non comporterà rischi per la Terra e che non ha motivo di «terrorizzare il mondo», come invece riportato nell’articolo.

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