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No, uno studio non ha messo in dubbio l’utilità delle mascherine

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25 febbraio 2021
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Il 23 febbraio 2021 l’account Facebook di Claudio Messora ha postato un link a un articolo pubblicato la stessa data sul sito ByoBlu (di cui Messora è fondatore e di cui avevamo parlato all’interno di una rassegna sulla disinformazione in Italia nel 2020) intitolato «Arriva lo studio europeo che mette in dubbio l’efficacia delle mascherine». L’articolo, secondo lo strumento di analisi dei social network CrowdTangle, al 25 febbraio 2021 è stato condiviso su Facebook oltre mille volte. A detta dell’articolo di ByoBlu lo «studio» riscontrerebbe un’efficacia molto bassa delle mascherine, mettendone in luce invece gli effetti negativi.

In realtà lo «studio» è un rapporto tecnico dell’European Center for Disease Prevention and Control (Ecdc), pubblicato il 15 febbraio 2021 e che si limita a prendere in esame quanto già noto dalla letteratura scientifica sulle mascherine, e come tale non può «mettere in dubbio» nulla che non si sapesse già. L’articolo di ByoBlu presenta i risultati del rapporto in modo parziale e tendenzioso. Vediamo in ordine come stanno le cose.

Il rapporto dell’Ecdc analizza in modo sistematico gli studi finora pubblicati sull’efficacia delle mascherine di vari tipi (chirurgiche, respiratori Ffp2, mascherine di comunità e visori). Per ogni categoria di mascherine, il rapporto riassume quanto sappiamo su quanto influiscono sulla diffusione del virus Sars-CoV-2 e altri virus respiratori, e stima quanto siano solidi i dati scientifici a supporto. Come avevamo discusso in precedenza, ottenere dati concreti sull’efficacia delle mascherine è più difficile di quanto possa sembrare. Ci sono quindi pochi studi in grado di dare informazioni solide sul loro effetto e, come nota il rapporto dell’Ecdc, spesso è difficile confrontare gli studi tra loro, in quanto condotti in condizioni molto diverse.

Il rapporto di conseguenza afferma quello che già sapevamo, ovvero che, in pressoché tutti i casi, c’è ancora molta incertezza sui dati. Quasi tutti gli studi però vanno in direzione di un effetto positivo (per quanto «basso o moderato») delle mascherine. I dati di efficacia più solidi si riferiscono alle mascherine chirurgiche e, a seguire, ai respiratori Ffp2, mentre i dati sulle mascherine di comunità sono estremamente incerti e, nel caso dei visori, mancano pressoché completamente studi.

Secondo l’articolo di ByoBlu inoltre il rapporto elencherebbe «gli effetti avversi dell’uso costante delle mascherine, tra i quali ansia, difficoltà respiratorie, eritemi e prurito». Il rapporto in realtà specifica esplicitamente che la difficoltà respiratoria è solo percepita e che, come dimostrano diversi studi, non ci sono effetti fisiologici significativi neanche in pazienti con malattie respiratorie (ne avevamo parlato in questo articolo). Sulla sicurezza delle mascherine si vedano anche questo e questo articolo.

Il rapporto dell’Ecdc infine raccomanda comunque l’uso delle mascherine. Anche ammettendo che le evidenze scientifiche sono ancora precarie, il rapporto afferma che «il bilancio dei risultati in direzione di un effetto protettivo in tutta l’ampia varietà di studi considerati, il bassissimo rischio di effetti negativi seri e il principio di precauzione ci portano a concludere che le mascherine dovrebbero essere considerate un intervento appropriato». È vero, come riporta l’articolo di ByoBlu, che le mascherine secondo l’Ecdc vanno considerate un «mezzo complementare», che non sostituisce le altre misure di prevenzione, un punto che nel rapporto viene ripetuto più volte. L’articolo di ByoBlu omette però che, in base a quanto espresso sopra, l’Ecdc raccomanda l’uso delle mascherine (chirurgiche o Ffp2) in numerose situazioni: luoghi pubblici al chiuso come negozi e trasporti pubblici; persone appartenenti a categorie a rischio; luoghi di lavoro in cui si è a contatto stretto con altre persone. L’Ecdc però non consiglia l’obbligo specifico delle mascherine Ffp2 rispetto alle chirurgiche, in quanto le Ffp2 possono ostacolare di più la respirazione, sono più difficili da indossare correttamente e hanno una capacità di protezione, in condizioni realistiche di utilizzo, non significativamente migliore delle mascherine chirurgiche.

In conclusione, esiste un documento dell’Ecdc (e non uno studio) che afferma, sulla base di studi già pubblicati, che le mascherine da sole hanno probabilmente un effetto moderato sulla diffusione del virus Sars-CoV-2, e che per accertarsi in pieno della loro efficacia servirebbero ulteriori studi scientifici. Tale documento però non è uno studio ma un rapporto tecnico sulla letteratura scientifica già pubblicata, non genera nuovi dubbi e raccomanda esplicitamente l’uso delle mascherine sulla base dei dati disponibili e della loro sicurezza.

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