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No, «l’eccessivo utilizzo di mascherine sanitarie» non provoca la candida polmonare

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28 agosto 2020
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Venerdì 28 agosto 2020 la redazione di Facta ha ricevuto su Facebook una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 26 agosto sul social network. Il post oggetto della nostra verifica contiene una sequenza di sei radiografie toraciche, accompagnate da un testo che recita: «Si chiama “candida polmonare” ed è dovuta all’eccessivo utilizzo di mascherine sanitarie. Vi stanno facendo ammalare e state accettando tutto questo!!!».

L’immagine è accompagnata da un commento, scritto da chi ha pubblicato il contenuto su Facebook, in cui si legge: «Sempre avuto questo sospetto….L’umidità e il rirespirare l’aria espirata facilità la diffusione della candida che normalmente vive dentro di noi come saprofita».

Si tratta di una notizia falsa e priva di fondamento scientifico.

La candidosi polmonare (o candidasi polmonare) è un’infezione causata da un fungo saprofita (di solito Candida albicans). Per contrarre tale infezione sarà dunque necessario entrare in contatto con il fungo e non semplicemente «rirespirare l’aria espirata».

La questione è stata ulteriormente chiarita dal dottor Thomas Nash, pneumologo e specialista in malattie infettive al New York Presbyterian Hospital di New York, che il 10 luglio scorso a Reuters ha spiegato che «l’unica cosa che troviamo sulla mascherina è ciò che espiriamo e le persone sane non espirano funghi». Sempre secondo Nash, l’unico modo di contrarre la candidosi polmonare attraverso la mascherina sarebbe lasciando il dispositivo sanitario per un mese in un vecchio capanno. «Forse solo a quel punto la mascherina conterrebbe funghi», conclude Nash.

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